“In linea con il Concilio, Francesco chiede di maturare una reale sensibilità storica”. Lo ha detto lo storico Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, intervenendo alla presentazione – in sala stampa vaticana – della lettera del Papa sul rinnovamento dello studio della storia nella Chiesa, diffusa oggi. “Non una difesa trionfalista, non una storia ideologica, né manipolatrice degli eventi”, ha precisato il relatore, facendo notare che “i conflitti talvolta si giustificano con ricostruzioni tendenziose della storia”. Per Francesco, invece, “bisogna conoscere la storia, ma avere una mentalità storica nel vivere il presente e nella Chiesa, perché senza memoria non si va mai avanti”. Pe Bergoglio, inoltre, “bisogna liberare la storia da “una posizione ancillare verso la teologia” favorendo anche la familiarità con le fonti. Se lo spirito di questa lettera sarà recepito, richiederà serie riforme nell’insegnamento, ma anche investimenti nella didattica e nella ricerca”. “Il recupero della memoria dei martiri del Novecento, voluto da Giovanni Paolo II per il Grande Giubileo, ha salvato dall’oblio questi ultimi sepolti dalla violenza”, ha osservato Riccardi: “Ne è emersa dal recupero della memoria una Chiesa di martiri. La storia libera e restituisce alla realtà. Ha fatto emergere storicamente l’autocoscienza della Chiesa dei martiri. Francesco ha voluto una nuova commissione per i martiri del XXI secolo”. “La storia della Chiesa non è solo di papi o grandi personaggi, ma anche storia degli umili, della loro preghiera, della carità, della pietà popolare. Abbiamo già una grande storiografia in proposito”, ha affermato lo storico: “La storia della Chiesa è parte della storia comune di popoli, credenti e di tanti altri. La Chiesa non perde la sua identità specifica: non si fa storia della Chiesa senza conoscere quella del mondo. Nella storia, secondo l’insegnamento del Concilio e di Paolo VI, la Chiesa ricerca i segni dei tempi, che sono indicazioni preziose per il suo cammino”. Alla vigilia di un Giubileo dedicato alla speranza, ha concluso Riccardi, “la ripresa del senso storico ha un grande valore nella prospettiva di gonfiare le ali di speranza e andare verso il futuro”.