Nei giorni 24 novembre, 14 dicembre e 15 dicembre – rispettivamente a Matera presso la Mensa della Fraternità don Giovanni Mele, in via Cererie, il 24 novembre, a Pisticci presso la parrocchia S. Antonio, il 14 dicembre, a Ferrandina presso la parrocchia S. Giovanni Battista, il 15 dicembre -, con inizio alle ore 17, la Caritas diocesana di Matera-Irsina promuove e realizza i “Caffè sociologici”. Si tratta di “uno strumento e modalità di discussione e progettazione partecipata attraverso il quale si coinvolge la comunità a riflettere intorno ad alcuni temi di carattere sociale (e culturale) per la condivisione di riflessioni e idee – spiega una nota della Caritas diocesana -. La metodologia del Caffè sociologico nasce dal modello dei Caffè letterari: luoghi di ristoro in cui chi entrava non solo lo faceva per gustarsi una tazza di caffè o altro, ma era mosso da un forte desiderio di far parte della realtà intellettuale del tempo, un’occasione buona per arricchirsi culturalmente e dare libero sfogo alla propria socialità”.
La finalità è “sensibilizzare e accrescere nella comunità la consapevolezza sui fenomeni legati alla povertà. A partire dai dati dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse della Caritas diocesana, stimoleremo la comunità a prendere coscienza dei fenomeni sulla e della povertà per far emergere piste di riflessione e di lavoro”.
L’iniziativa è rivolta a operatori pastorali, operatori sociali, rappresentanti delle istituzioni, cittadini, insegnanti.
L’attività del Caffè sociologico si colloca all’interno del progetto di promozione Caritas per l’animazione della comunità, denominato “Zetema”, sostenuto da Caritas Italiana. Lo scopo del progetto Zetema è di sensibilizzare e accrescere nella comunità la consapevolezza dei fenomeni legati alla povertà soprattutto in questo tempo storico in cui il profilo della povertà e quindi la condizione del povero cambia nel tempo e nello spazio, parallelamente al variare del contesto in cui essa si sviluppa e si esplicita. “Insomma – conclude al Caritas -, ci ritroveremo intorno ad un tavolo e ad un buon caffè per condividere il sapore del sogno e della possibilità di costruire insieme una comunità che si prende cura dei più fragili!”.