Domani il Terni Film Festival dedicherà il focus sul femminicidio ad Elisa Claps, organizzato in collaborazione con l’impresa sociale San Martino, attiva da tre anni nel Centro antiviolenza di Terni.
Il caso della sedicenne uccisa a Potenza nel 1993 – viene ricordato in un comunicato –, il cui corpo è stato ritrovato solo nel 2010 all’interno del controsoffitto di una chiesa è raccontato nella serie “Per Elisa” di Marco Pontecorvo, che aprirà alle 21 una serata che vede la partecipazione dello stesso regista e di Gildo Claps, fratello di Elisa, accompagnato da Gianmarco Saurino (che interpreta lo stesso Gildo nel film) e Rosa Diletta Rossi (che veste i panni della moglie Irene). Alla serata partecipano anche i rappresentati di Penelope, l’associazione fondata dallo stesso Gildo Claps e che si occupa della ricerca di persone scomparse.
“Sarà un momento particolarmente toccante – spiega Arnaldo Casali, direttore generale del Festival – non solo per le tematiche particolarmente controverse che affronteremo, ma anche perché Per Elisa rappresenta uno dei pochissimi casi in cui un film crea una vera e propria fraternizzazione tra attori e i personaggi che li interpretano”.
La settima giornata della kermesse, giunta alla XX edizione e diretta da Moni Ovadia, è quasi interamente dedicata al contrasto della violenza di genere. Dopo la proiezione alle 16 del corto “Era ora!” di Valerio Manisi e del film “Glory Hole” di Romano Montesarchio, infatti – il focus sul femminicidio si apre alle 18 con il corto “Una voce” di Andrea Andolina, seguito da “Mi chiamavo Eva” di Miriam Previati, incentrato sul revenge porn e presentato dalla stessa regista, e “La ragazza dagli occhi d’oro” di Lucrezia Proietti e Federico Mastroprimiano, corto fuori concorso, frutto di un progetto dell’associazione Mirabil Eco.
A chiusura della serata verrà consegnato – da parte dell’Impresa Sociale San Martino – il premio Panchina Rossa 2024.