“La pace non è mai debolezza, ma forza, se garantita seriamente in un quadro credibile. Ed è chiaro che è questa la responsabilità della comunità internazionale, e in questo penso in particolare all’Europa che è nata proprio per immaginare la pace impensabile tra popoli che si erano combattuti per secoli, comunità internazionale che non è solo di chi ha il potere e il dovere di decidere, ma di tutti, in quella pressione a creare condizioni nuove, forti, chiare, per trovare le soluzioni, giuste e nel diritto. Occorre fare molto di più e con più coraggio. Papa Francesco non smette di chiederlo”. Lo ha ricordato il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nell’omelia della messa per l’Ucraina celebrata oggi pomeriggio nella Basilica di Santa Maria in Trastevere. “Non vi lasciamo soli! Non vi lasceremo soli!”, ha assicurato il cardinale: “Ho vista tanta luce, tanto oro di amore come quello che abbiamo davanti, nella gioia dei bambini accolti questa estate in tante famiglie italiane, nella solidarietà che ha mobilitato tante parrocchie in tutta Italia, negli incontri tra ragazzi ucraini e italiani che la Chiesa greco cattolica e l’Azione cattolica hanno organizzato in più occasioni, nell’accoglienza ai profughi che credo debba essere sempre promossa e favorire la sopravvivenza ai profughi interni garantendo dei corridoi umanitari e di lavoro per permettere loro di sopravvivere avendo perduto tutto. Ho visto tanta luce nella solidarietà verso i più vulnerabili” come quella espressa dalla Comunità di Sant’Egidio in molte città ucraine.