“Solidarietà ai medici ed agli infermieri” in sciopero contro la manovra finanziaria del Governo. Rilancio del ruolo della sanità cattolica non profit convenzionata “come componente fondamentale” del Servizio Sanitario Nazionale e richiamo ai “valori evangelici ai quali le istituzioni socio-sanitarie cattoliche devono fare sempre e comunque riferimento”. È quanto è stato messo a fuoco all’assemblea generale dell’Aris, l’Associazione religiosa istituti socio-sanitari, svolta a Roma per la conclusione delle celebrazioni del Sessantesimo anniversario della fondazione. Presenti ai lavori, il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, la vice presidente del Senato Licia Ronzulli, l’onorevole Luciano Ciocchetti, vice presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati, don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio Cei per la Pastorale della Salute, Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, medici, personale sanitario, ed i delegati delle sedi regionali dell’Aris.
Il cardinale Parolin ha sottolineato che “è insostituibile e fondamentale il ruolo e la presenza nel nostro Paese della sanità cattolica non profit convenzionata con il Servizio sanitario Nazionale”. Una presenza – ha aggiunto il porporato – fatta “con attenzione, competenza, preparazione, per l’uomo sofferente, con particolare sollecitudine per i più bisognosi, per le persone più fragili e più bisognose che vanno sempre curate con competenza, professionalità, ma sempre alla luce dei valori del Vangelo”. Il segretario di Stato vaticano ha messo anche in evidenza “l’importante ruolo che svolge l’Aris anche dal punto di vista formativo e di sollecitazione nei rapporti istituzionali animato sempre da spirito di servizio e di collaborazione”.