Il presidente dei vescovi polacchi, mons. Tadeusz Wojda, al termine della 399ª Assemblea plenaria della Conferenza episcopale polacca (Kep) ha preannunciato “una riorganizzazione dei lavori della stessa Kep, del Consiglio permanente e della Presidenza”. A Jasna Gora, durante l’incontro di due giorni (18-19 novembre) i vescovi hanno discusso, partendo dalla Costituzione apostolica sulla Curia Romana e basandosi sui lavori del Sinodo recentemente concluso, come recita il comunicato ufficiale, “le nuove forme del servizio della Curia Romana e dei metodi di lavoro degli organi della Conferenza episcopale polacca”. I presuli, lavorando in piccoli gruppi, “hanno trattato le varianti di eventuali modifiche del funzionamento” dell’Assemblea plenaria e di altri organi di governo della Chiesa in Polonia. “Lo scopo delle modifiche in oggetto sta nell’approfondire lo stile sinodale di lavoro richiedente dialogo, ascolto e un comune discernimento delle decisioni. Si tratta anche – prosegue il comunicato – di perfezionare le relazioni tra l’episcopato polacco e gli uffici della Santa Sede volte alla realizzazione dell’opera di evangelizzazione”.
In conclusione dei lavori dedicati anche alla costituzione di una Commissione ecclesiastica indipendente per studiare i casi di abusi sessuali nella Chiesa polacca, i vescovi si sono incontrati con i rappresentanti delle vittime degli uomini di Chiesa. Mons. Wojciech Polak, responsabile della Kep per la protezione dei bambini e dei minori, ha sottolineato la necessità di “apprezzare quanto grande possa essere il contributo delle vittime di abusi alla prevenzione dei casi di abusi sessuali nella Chiesa”. “Sono molto grato che siamo riusciti a prendere i vescovi per mano e cominciare ad andare nella stessa direzione, vedendo alcune cose in modo molto simile”, ha dichiarato invece Robert Figura, uno dei partecipanti all’incontro e una delle vittime. Jakub Pankowiak, uno dei firmatari della recente lettera aperta ai vescovi, nella quale l’episcopato polacco veniva accusato dell’indifferenza nei confronti delle vittime di abusi, ha sottolineato che l’incontro svoltosi nella serata di martedì 19 novembre ha “una valenza storica”. “Durante quell’incontro abbiamo potuto essere dei partner della discussione esponendo, inoltre, le aspettative”. Quest’ultime, ha aggiunto, “anche se può sembrare che siano difficilmente accettabili, sono invece fondamentali per forgiare insieme il futuro delle vittime (di abusi sessuali, ndr) in seno alla Chiesa”.