“La povertà, i conflitti, le violenze, i cambiamenti climatici. Troppe bambine, bambini e adolescenti soffrono a causa di tutto questo. Il nostro compito di adulti dovrebbe essere quello di farli sorridere e invece, quotidianamente, ci domandiamo come riuscire a tutelare la loro dignità, il loro diritto all’infanzia, un periodo che dovrebbe essere fatto di gioco, istruzione, sentimenti positivi, un momento di crescita che dovrebbe essere sacro, poiché è in questa fase della vita che si costruiscono le basi di quel sentimento di Umanità che ci fa essere parte della collettività”. Così Rosario Valastro, presidente della Croce rossa italiana, in occasione della Giornata istituita dall’Onu per ricordare l’adozione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il trattato sui diritti umani più ratificato al mondo, con ben 196 Paesi firmatari. Era il 20 novembre del 1989. “Guerre, disastri e tutte le gravi crisi che viviamo ai nostri giorni ci raccontano di bambine e bambini che non si vedono garantito l’accesso all’acqua e al cibo, alle cure sanitarie, ai vaccini, a un’istruzione adeguata, ad una casa – afferma -. Tutto questo evidenzia i limiti della comunità internazionale nella tutela dei loro diritti. Oggi, nella Giornata mondiale dell’infanzia e adolescenza, il pensiero va proprio a loro, ai più piccoli che vivono in condizioni difficili. È nostro dovere proteggerli, tutelarli da ogni violenza, garantirne il diritto all’istruzione e a vivere un’infanzia e un’adolescenza che siano promessa di un futuro libero e sicuro. Dobbiamo ascoltarli, sostenerli, affiancarli nella loro crescita. Solo se riusciremo a farlo potremo dire di essere stati davvero dalla loro parte”.