L’ong Medici senza frontiere ha sospeso le sue attività nella capitale haitiana. L’annuncio è stato dato attraverso un comunicato stampa. A seguito di “gravi minacce rivolte al suo personale da parte di membri delle forze di polizia haitiane, Msf è costretta a sospendere le sue attività a Port-au-Prince fino a nuovo avviso”, si legge nella nota, nella quale si ricorda che la settimana scorsa, precisamente l’11 novembre, una delle sue ambulanze era finita sotto attacco, causando “l’esecuzione di almeno due pazienti e aggressioni al personale medico”. Nei giorni successivi, “agenti di polizia hanno ripetutamente fermato i veicoli di Msf e minacciato direttamente il personale, anche di morte e di stupro. Ad Haiti e altrove siamo abituati a lavorare in condizioni di estrema insicurezza, ma quando anche la polizia diventa una minaccia diretta, non abbiamo altra scelta che sospendere i nostri progetti”.
Sempre ieri, il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, si è detto molto preoccupato per la nuova escalation di violenza ad Haiti e ha lanciato un appello urgente per garantire che la Missione multinazionale di sicurezza, guidata dal Kenya, riceva il sostegno finanziario e logistico necessario per svolgere con successo il suo mandato. Guterres sottolinea inoltre l’importanza di compiere urgentemente progressi nella transizione politica.