“Carlo Acutis è ora candidato alla canonizzazione che sarà celebrata durante l’Anno Santo in occasione del Giubileo degli adolescenti. Posto sugli altari, potrà continuare a dire quanto ha detto in questi anni con la sua straordinaria popolarità. Ha detto – infatti – che tutti siamo chiamati alla santità: non solo i poveri, ma anche i ricchi, non solo le personalità straordinarie, ma anche le persone qualsiasi, non solo i fondatori di ordini religiosi, ma anche gli ammiratori dei consacrati e delle consacrate, non solo i sani, ma anche i malati, non solo gli adulti, ma anche gli adolescenti”. Così l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, ha commentato l’annuncio della canonizzazione di Carlo Acutis dato questa mattina da Papa Francesco durante l’udienza del mercoledì in piazza San Pietro. Il giovane beato milanese sarà proclamato santo durante il Giubileo degli adolescenti, in programma dal 25 al 27 aprile.
“La nostra terra – ha affermato mons. Delpini – è terra di santi. Ci sono i santi della porta accanto, quelli dei quali nessuno scrive la vita o per i quali nessuno costruisce altari. Sono la moltitudine che nessuno può contare e che quotidianamente, senza imprese degne di nota, silenziosamente tiene in piedi il mondo. Ci sono i beati che hanno vissuto nei nostri paesi e che la Chiesa ha riconosciuto come vite esemplari, che meritano di essere conosciute perché possano essere imitate. Ci sono i santi che hanno vissuto tra noi ma che sono di tutti, che la Chiesa propone a tutti perché tutti li preghino con fiducia, ne ascoltino le parole, ne conoscano le opere”.
L’arcivescovo di Milano ricorda poi che quello di Acutis è un messaggio “rivolto in modo particolare agli adolescenti: forse lo ascolteranno e saranno chiamati fuori di casa, fuori dalle loro tristezze, dai loro complessi, dalla loro rabbia, dalla loro inconcludenza. Forse ascolteranno la voce che viene dal cielo per loro e troveranno la gioia di vivere, il coraggio di amare, la fortezza nel soffrire”. “Troveranno forse la via della santità giovane, seguendo la pista percorsa da san Carlo Acutis”, ha concluso mons. Delpini.