Unicef Italia ha aderito al progetto sociale di comunicazione Parole O_Stili, firmando il Manifesto della Comunicazione non Ostile per la promozione di linguaggi non ostili in rete e la costruzione del diritto alla cittadinanza digitale per le nuove generazioni. Alla firma avvenuta a Milano, presso l’IC Morosini Manara, erano presenti la presidente dell’Unicef Italia, Carmela Pace, la vicesindaco di Milano e assessora all’Istruzione del Comune di Milano, Anna Scavuzzo e la presidente e founder dell’associazione Parole O_Stili, Rosy Russo. “Alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza (domani), come Unicef Italia abbiamo firmato il Manifesto della Comunicazione Non Ostile perché riteniamo che il linguaggio rappresenti uno strumento fondamentale per la costruzione della cultura della nostra società e per l’educazione dei nostri bambini e giovani. L’adesione a questo progetto è perfettamente in sintonia con gli obiettivi dell’Unicef per tutela dei bambini e dei giovani che sempre più spesso affrontano rischi e pericoli online”, ha dichiarato Carmela Pace, presidente dell’Unicef Italia.
“La guerra comincia anche dalle parole: ogni espressione d’odio è un tassello che impedisce ai più piccoli di immaginare un futuro migliore. Ecco perché, nel grande puzzle della vita, le parole sono pezzi fondamentali. Siamo orgogliosi di avere Unicef Italia al nostro fianco nella firma del Manifesto della comunicazione non ostile: insieme, ci impegniamo a costruire uno spazio digitale sicuro e rispettoso, dove le parole possano essere un ponte per crescere, per proteggere e per sostenere il diritto di ogni bambino e di ogni bambina a un futuro di serenità e rispetto”, ha detto Rosy Russo, presidente di Parole O_Stili. Secondo una recente indagine dell’Unicef basata su analisi svolte su 31.790 bambini e adolescenti di età compresa tra 12 e 16 anni di 36 Paesi (anche l’Italia) l’esposizione dei bambini e dei ragazzi a messaggi di odio varia, a seconda dei paesi, dall’8% al 58% . L’esposizione a immagini violente ha mostrato una gamma simile, compresa tra il 15% e il 55%. In Italia circa il 37% dei bambini e giovani sono esposti a messaggi di odio e oltre il 34% sono esposti a immagini cruente e violente.