“La Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, appuntamento che si rinnova il 20 novembre nel ricordo della “Dichiarazione dei Diritti del bambino” e della “Convenzione sui diritti del fanciullo” approvate dalle Nazioni Unite – “rappresenta certo l’occasione per ricordare che tutti i bambini godono di diritti, ma pure che tale obiettivo deve costituire un impegno permanente condiviso, a cominciare dal nostro Paese”. Questa data, “abbracciando l’orizzonte più vasto”, deve “farci aprire gli occhi e guardare lontano: ai bambini che vivono tra guerre ed emergenze dimenticate; ai bambini sfruttati nel lavoro minorile; alle bambine promesse per matrimoni precoci forzati… Al contempo, non vanno dimenticati dati che ci riguardano da vicino nel nostro Paese: sulla denatalità, la salute, la povertà educativa e quella assoluta. Dati che, anche dal nostro osservatorio, destano preoccupazione”. È quanto afferma oggi Luca Iemmi, presidente nazionale della Federazione italiana scuole materne (Fism) alla quale fanno riferimento circa novemila presidi educativi non profit frequentati da quasi mezzo milione di bambine e bambini fra zero e sei anni. “Siamo una realtà parte fondamentale dell’unico sistema integrato di educazione ed istruzione che tuttavia attende ancora la piena applicazione della Legge sulla parità del 2000, fatto che ci obbliga a lottare quotidianamente con difficoltà economiche”, sottolinea Iemmi che, proprio pochi giorni fa, ha chiesto a tutte le forze di sostenere l’emendamento per incrementare i fondi per la disabilità degli alunni delle paritarie. E, sempre a proposito della “Giornata mondiale dei bambini”, il presidente Fism informa che anche quest’anno “abbiamo invitato le nostre scuole a riflettere su questa giornata, proseguendo soprattutto le attività che da tempo già coinvolgono i piccoli sui diritti: alla pace, ad una sana alimentazione, ma pure al gioco… In molte scuole verranno proposte letture ispirate a questi temi; altre insisteranno sull’ascolto dei bambini, non meno necessario come affermano i nostri pedagogisti. Alcune poi hanno già realizzato delle iniziative insieme ai Comuni, ad esempio collocando panchine azzurre nei parchi: un nuovo simbolo della centralità e priorità che devono avere i bambini: di fatto, da sempre l’oggetto della nostra mission”.