“Non supereremo la violenza del narcotraffico, del crimine organizzato, delle reti di corruzione, se non saremo capaci di cercare l’unità e non la divisione”. Lo afferma la Conferenza episcopale dell’Ecuador (Cee), nel messaggio al popolo di Dio diffuso al termine della loro 156ª Assemblea plenaria. Il messaggio è stato presentato da monsignor Luis Cabrera Herrera, arcivescovo di Guayaquil e presidente della Cee, affronta la profonda crisi che l’Ecuador sta attraversando e invita alla speranza e all’azione solidale: “Il nostro Paese sta attraversando una delle sue più grandi crisi sociali, politiche ed economiche, che ha un impatto su tutti noi e provoca un’alterazione della vita quotidiana e del normale corso della società”. Nel comunicato si fa riferimento all’aumento della violenza, alla crisi energetica che ha intensificato la povertà e a un deterioramento dell’ambiente. Tuttavia, affermano i vescovi, “non possiamo cedere alla tentazione del fatalismo o della disperazione. La fede ci invita a vedere sempre oltre e a pensare che l’impossibile è sempre possibile”. Viene, inoltre, ribadito l’invito a prendersi cura dei più fragili e vulnerabili, con un particolare appello alle Istituzioni: “È compito delle autorità, del mondo imprenditoriale e della società nel suo complesso prendersi cura dei poveri di questo Paese, che portano il peso della crisi e che vivono in questo momento senza luce, senza pace, senza lavoro”.
Il comunicato ribadisce, inoltre, l’impegno della Chiesa a creare spazi sicuri per i minori e le persone vulnerabili e a collaborare con le autorità affinché gli aggressori siano giudicati secondo i processi civili e canonici.