Preoccupazione per le afflizioni e le paure che “il nostro popolo vive: la crescente minaccia della criminalità organizzata e del narcotraffico sulla convivenza sociale e sulla vita democratica, le carenze materiali che affliggono i più vulnerabili, le dispute sterili che non permettono gli accordi che i cittadini richiedono, la corruzione che mina la giustizia sociale e la fiducia pubblica, la mancanza di accoglienza per i migranti che cercano in questa terra un luogo di pace e di progresso, in uno scambio che ci fa crescere tutti”. A esprimere lo stato d’animo e a elencare i mali della società del Cile, è la Conferenza episcopale del Paese (Cech), riunita la scorsa settimana in assemblea plenaria. Di fronte alle afflizioni vissute dal popolo, i vescovi invitano a lavorare per il bene comune, curando il clima politico e rafforzando la democrazia, sotto il motto “Rallegrarsi nella speranza”.
La Cech, inoltre, ha espresso gratitudine a Papa Francesco, che nei giorni scorsi ha ricevuto il Comitato permanente a Roma, un’occasione in cui hanno affrontato “le sfide attuali della nostra missione evangelizzatrice e il cammino di conversione e purificazione che, come Chiesa in Cile, abbiamo percorso negli ultimi anni”.
I vescovi esprimono, inoltre, grande speranza in vista della prima Giornata nazionale della Gioventù, che si terrà a La Serena, nel gennaio 2025. E sottolineano che questa sfida pastorale “ci invita a offrire ai giovani maggiori spazi nella Chiesa che rafforzino il loro impegno nella fede e nel servizio al nostro Paese”.