Si avvia a conclusione il secondo incontro mondiale della Famiglia Vincenziana. Sarà infatti la partecipazione, domenica in piazza San Pietro, alla messa per la Giornata mondiale dei poveri presieduta da Papa Francesco a mettere il sigillo finale alle giornate intense di preghiera, condivisione delle esperienze e riflessione sul modo migliore di operare insieme nel servizio ai poveri, che hanno riunito nella Città Eterna oltre trecento delegati della Famiglia Vincenziana in rappresentanza dei milioni di persone che nel mondo si richiamano al carisma di San Vincenzo de’ Paoli.
Domani il Papa benedirà 13 chiavi di bronzo, scolpite dall’artista cattolico Timothy Schmalz che nel realizzarle si è ispirato alla sua scultura “Sheltering”, benedetta dal Santo Padre nel 2022 per la Famiglia Vincenziana. Queste chiavi sono un simbolo, e rappresentano il dono di 13 case in 13 Paesi nell’ambito del Progetto Giubileo 13 Case della Famvin Homeless Alliance (Fha). Questa iniziativa speciale si ricollega al motto dell’Anno Santo 2025, “Pellegrini di Speranza”, nel tentare di alleviare la condizione delle famiglie che in tutto il mondo sono costrette a vivere senza fissa dimora. La campagna delle 13 case, che è stata avviata nel 2018 e che fino ad ora ha aiutato più di diecimila persone, vuole diventare oggi un concreto segno di speranza nello spirito del Giubileo che fra poco più di un mese si aprirà, ed ha come obbiettivo la mobilitazione delle comunità di tutto il mondo. Questo impegno, che proseguirà quasi fino al termine dell’Anno Santo, interesserà famiglie in Siria, Australia, Brasile, Cambogia, Repubblica Centrafricana, Cile, Costa Rica, Italia, Senegal, Tanzania, Tonga, Regno Unito e Ucraina ed è stato sostenuto dalla Santa Sede come gesto concreto di carità per il Giubileo, attraverso l’azione diretta del Papa a favore di tredici case per tredici famiglie in Siria. Domenica, al termine del pranzo con oltre 1.300 poveri in Aula Paolo VI a cui parteciperà anche il Papa, i Gruppi di Volontariato Vincenziano – Aic Italia distribuiranno a ciascun commensale uno zaino contenente alimenti, indumenti e materiale per l’igiene personale. In attesa dell’epilogo in piazza San Pietro, all’incontro FamVin 2024 proseguono i lavori dei partecipanti, impegnati nei gruppi di studio, nello spirito sinodale che è tema dell’incontro e che è stato ribadito giovedì dal superiore generale, padre Tomaž Mavrič, che nel corso del suo intervento ha indicato nella preghiera e nella collaborazione i passi comuni per un migliore coordinamento operativo dei rami che compongono l’albero della Famiglia Vincenziana.
Ieri a tenere la riflessione sul “grido dei poveri” è intervenuto mons. Anthony Ekpo, sotto-segretario del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, che nell’illustrare l’azione del Dicastero, che si fa carico di tutte le preoccupazioni e situazioni che rientrano sotto il grande ombrello dello sviluppo umano integrale, ha ringraziato le persone della Famiglia Vincenziana “per il vostro duro lavoro quotidiano, così spesso senza retribuzione o riconoscimento pubblico” ed ha citato il grande impegno missionario della Chiesa, ben noto a San Vincenzo de’ Paoli, concludendo: “Di nuovo, grazie per servire Cristo nei poveri, per portare l’amore di Cristo a coloro che vi circondano e per il vostro instancabile lavoro che contribuisce all’obiettivo dello sviluppo umano integrale pieno e completo”. Oggi nelle riflessioni della mattinata viene affrontata, oltre al legame fra Anno Santo e Campagna delle 13 case, anche una descrizione dell’agire vincenziano con la proiezione del video “La Carità vivente: i molti volti del Carisma vincenziano nel mondo”. Il concerto del Gen Verde concluderà la giornata.