“Da oltre 70 anni, Medici con l’Africa Cuamm si impegna, con tenacia e ostinazione, per prendersi cura della salute delle popolazioni africane. Lo fa, in particolare, in nove Paesi dell’Africa a sud del Sahara (Angola, Costa d’Avorio, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Uganda e Tanzania), con una speciale attenzione verso le mamme e i bambini. E la professione ostetrica è importante per mamme e bambini, tanto che la Fnopo – Federazione nazionale degli Ordini della professione ostetrica – da diversi anni, sostiene e diffonde i progetti del Cuamm. E come di consueto, anche quest’anno partecipa e presenzia all’Annual Meeting di Medici con l’Africa Cuamm per sostenere il loro straordinario impegno per la salute delle popolazioni africane, con il progetto ‘Prima le mamme ed i bambini”. Ad annunciarlo è Cristina Panizza, consigliera della Fnopo, presente all’Annual Meeting di Medici con l’Africa Cuamm, in rappresentanza della Federazione nazionale degli Ordini della professione ostetrica.
La Fnopo sostiene i progetti del Cuamm anche inviando le ostetriche direttamente sul campo: la presidente della Fnopo, Silvia Vaccari, ha offerto il suo contributo partecipando personalmente ad una missione in Africa, insieme ad Antonella Cinotti, presidente dell’Ordine delle professioni ostetriche di Firenze, Siena, Grosseto, Arezzo, Prato, Lucca e Pistoia. “Molte Università e corsi di laurea in Ostetricia sostengono i progetti del Cuamm inviando le studentesse o le neo laureate negli ospedali della Tanzania o in Etiopia dove con delle borse di studio – continua Panizza – . In questo modo, le future ostetriche o neo ostetriche hanno la possibilità di immergersi negli ospedali africani, imparando soprattutto ad aiutare a contrastare la mortalità materna e infantile, garantendo cure ostetriche di qualità per un parto sicuro e assistito. Un’attenzione particolare è rivolta alla nutrizione ed allo sviluppo cognitivo dei bambini nei primi mille giorni di vita, anche investendo nella formazione del personale sanitario locale. Lo fanno in paesi come il Sudan, dove per 10mila mamme è presente una sola ostetrica, o come la Sierra Leone, dove per la salute delle persone vengono investiti solo 18 dollari pro-capite all’anno”. “Il dialogo tra le istituzioni, la Fnopo e il Cuamm vede al centro la salute e l’attenzione agli ultimi e agli emarginati, per un futuro più dignitoso per tutti, per rimanere vicini ai più fragili – conclude la consigliera Panizza – anche nelle situazioni di emergenza”.