“C’è un momento, la celebrazione eucaristica, nel quale possiamo sentire la presenza dei nostri santi, oggi in particolare di Sant’Evasio”. Lo ha affermato l’arcivescovo Vittorio Francesco Viola, segretario del Dicastero per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti, all’inizio del pontificale che ha presieduto ieri sera a Casale Monferrato in occasione della festa patronale che ha coinciso con la chiusura dell’anno giubilare per festeggiare i 550 anni di vita della diocesi.
Nell’omelia – si legge in una nota diffusa dalla Chiesa monferrina – il presule, prendendo spunto dal Vangelo (il brano di Giovanni nel quale Gesù dice ai discepoli che “come hanno perseguitato me perseguiteranno voi”), ha proposto una riflessione sull’ultima parte della vita terrena del Signore, sul suo sacrificio in croce, sul suo amore estremo per noi, sul suo invito a vivere nella persecuzione ciò che lui ha vissuto sulla croce: l’amore. Sant’Evasio, ha sottolineato l’arcivescovo, con il suo martirio ha vissuto esattamente la stessa misura di amore per il mondo che Gesù ha rivelato dalla croce: “La vita cristiana è amore”. Mons. Viola ha sottolineato lo stare insieme come città, e anche come piccole comunità, cementato da un insieme di relazioni “riempite da una potenza nuova che viene da Gesù: quell’amore che sa trasformare tutte le cose, anche il martirio in una festa di Pasqua. Anche di fronte alla persecuzione possiamo vivere l’amore che salva per intercessione del nostro patrono”.
Il vescovo di Casale Monferrato, mons. Gianni Sacchi, ha donato a mons. Viola una reliquia di sant’Evasio. Prima del pontificale il sindaco Emanuele Capra ha letto, come è tradizione, l’atto di affidamento della città e della diocesi al patrono, invocando la sua intercessione. Al termine della messa solenne – concelebrata anche da mons. Marco Arnolfo, mons. Alceste Catella, mons. Giampio Devasini, mons. Luciano Pacomio e mons. Gabriele Mana – sono stati distribuiti i “galletti” fatti preparare dall’Arciconfraternita.