Bolivia: vescovi, “Paese non può essere costruito su menzogna, violenza, odio, morte”. Mons. Pesoa (Beni) confermato presidente Ceb

(Foto Conferenza episcopale boliviana)

I vescovi della Bolivia hanno concluso la propria assemblea plenaria, diffondendo un messaggio al popolo di Dio, nel quale, in riferimento al duro scontro in atto nel Paese tra i sostenitori del presidente Luis Arce e dell’ex presidente Evo Morales, che “un Paese non può essere costruito sulla menzogna, sulla violenza, sull’odio e sulla morte”. Nel messaggio si esprime “profonda preoccupazione per la crisi etica che sta attraversando la Bolivia”, evidenziata dal deterioramento della convivenza e dai conflitti economici, sociali e ambientali che stanno colpendo il Paese e il mondo. Di fronte a questi mali, i vescovi chiedono un ritorno “alla compassione e alla solidarietà”, affinché ogni azione sia motivata dal benessere degli altri e dal bene comune.
L’imminente Anno giubilare e la celebrazione del Bicentenario dell’indipendenza della Bolivia nel 2025 rappresentano “un momento propizio per la Chiesa per guardare al futuro con speranza”. I vescovi invitano tutti i boliviani a ricordare il sacrificio degli eroi e a costruire un Paese che viva in fraternità e solidarietà: “Crediamo nei boliviani che lavorano, nelle famiglie, nei bambini e nei giovani, nelle nostre madri e nonne, nei nostri padri e in tante persone di buona volontà che con cuore generoso costruiscono la Bolivia”. Nel corso dell’assemblea, i vescovi hanno votato la presidenza della Conferenza episcopale (Ceb).
Mons. Aurelio Pesoa Ribera, vescovo del vicariato apostolico di Beni, è stato confermato nell’incarico di presidente. Mons. Percy Galván, arcivescovo di La Paz, è stato eletto come vicepresidente, e mons. Giovani Arana, vescovo di El Alto, come segretario generale.

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