“Lo sappiamo perché ci è stato detto molte volte da coloro che hanno subito abusi e chiedono che a grandi temi e questioni trattate in convegni e riunioni, facciano seguito azioni concrete e cambiamenti effettivi”. Lo ha detto mons. Luis Manuel Alì Herrera, segretario della Pontificia commissione per la tutela dei minori, dando il benvenuto oggi a Roma ai partecipanti alla conferenza su “La tutela nella chiesa cattolica in Europa”. “Sappiamo che a nessuno servono bellissime parole che poi rimangono su fogli immobili”, ha aggiunto. “Non servono alle vittime e ai sopravvissuti e, diciamolo chiaramente, non servono nemmeno a coloro i quali sono impegnati nella protezione di minori e persone vulnerabili o nell’accoglienza di chi è stato ferito, in quanto ne viene minata la credibilità stessa degli intenti e delle azioni”. Sono tre le aspettative e gli obiettivi della conferenza, ha detto il vescovo. E sono: condividere esperienze, imparare e tessere reti (networking). “Nell’abuso la rete viene tesa e tessuta per perpetrare un danno, un crimine. Qui tenderemo e tesseremo reti robuste e condivise con l’obiettivo di rafforzarci nel contrastarlo e con l’obiettivo che non avvenga più”.