Salute: Aifa, nel 2023 al primo posto i farmaci per il cuore. Uso antibiotici +6,4%, oltre 11mila morti per batteri resistenti

Al primo posto nel consumo nazionale di medicinali, ci sono i farmaci per il sistema cardiovascolare (513,9 dosi giornaliere per mille abitanti per una spesa pubblica di 3.557 milioni di euro nel 2023). Lo rivela il Rapporto Osmed 2023 “L’uso dei farmaci in Italia”, realizzato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e presentato questa mattina a Roma. Al secondo posto i farmaci dell’apparato gastrointestinale (298,6 dosi giornaliere per mille abitanti con una spesa pubblica di 3.321 milioni di euro). A seguire i medicinali del sangue, del sistema nervoso centrale e gli antidiabetici. Questi ultimi registrano l’aumento di spesa più alto (7,6%) della media degli ultimi 10 anni, legato sia ad un aumento dei consumi (+4,5%) sia del costo medio per dose.
Nel 2023 il consumo di antibiotici è aumentato del 6,4% rispetto all’anno precedente, nonostante la diffusione di batteri resistenti agli antimicrobici sia indicata dall’Oms come una delle grandi emergenze sanitarie che nel 2050 potrebbe provocare oltre 39 milioni di morti nel mondo. Problema che riguarda da vicino l’Italia dove si registra la maggiore resistenza riscontrata in Europa (200mila pazienti l’anno colpiti da batteri resistenti) che causa 11mila vittime. Lo scorso anno quasi 4 persone su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotico, con livelli più elevati al Sud (44,8% della popolazione) contro il 30,9% del Nord e il 39,9% del Centro. Differenze che fanno riflettere anche sull’ appropriatezza di prescrizioni e consumi. In crescita da 10 anni il consumo degli antibatterici a prevalente uso ospedaliero. Questi dati, si legge nel Rapporto, “suggeriscono la necessità di migliorare la sorveglianza delle infezioni nelle strutture sanitarie, garantendo una risposta tempestiva e adeguata alle infezioni”. Urgente “implementare programmi di ‘Antimicrobial Stewardship’ in particolar modo nelle popolazioni ad alta prevalenza d’uso per ottimizzarne il consumo e ridurre la resistenza antimicrobica”.

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