Povertà: Trincia (Caritas Roma), “povertà abitativa sempre più allarmante, la politica faccia il suo”

(foto Caiffa/SIR)

A Roma ci sono tra i 120mila e i 150mila appartamenti vuoti, 30.000 persone hanno chiesto un contributo per l’affitto, ci sono 22.000 persone senza fissa dimora, 350 insediamenti abusivi soprattutto nel I e II municipio e 2.000/2.500 alloggi occupati. Nel corso della presentazione a Roma del Rapporto su povertà ed esclusione sociale 2024 di Caritas italiana, Giustino Trincia, direttore della Caritas diocesana della capitale, analizzando il tema della povertà abitativa e dei ritardi nell’assegnazione delle case popolari, denuncia come questa sia “un’emergenza sempre più allarmante, sulla quale la politica ha una grande responsabilità. Ognuno deve svolgere il proprio ruolo: il personale Caritas sostiene già un impegno non indifferente ma non può fare tutto da solo, senza che tutte le forze e le istituzioni pubbliche diano il loro contributo. Nelle città di medie dimensioni il patrimonio sfitto è il 5% di quello complessivo: ci sono speculazioni non indifferenti sugli immobili disabitati. Non si interviene sugli affitti brevi, una piaga aumentata negli ultimi dieci anni”. In Italia un milione e mezzo di famiglie vive in abitazioni sovraffollate, poco illuminate e carenti di servizi di prima necessità. Mutui diventati insostenibili e annessi sfratti sono i principali problemi della povertà abitativa. Dal dossier di Caritas si evince che “il 5% dei nuclei fatica a pagare il mutuo o l’affitto e le utenze domestiche. Di questi, la maggior parte è sprovvista di una casa di proprietà. Le sentenze di sfratto per morosità nel 2023 sono state 30.702 contro le 33.522 risalenti al consuntivo 2022. Le sentenze per morosità rappresentano il principale motivo di sfratto: sul totale delle nuove sentenze, quelle per morosità sono pari al 78%. L’83% degli edifici residenziali è stato costruito prima del 1990 e il 57% risale a prima degli anni ’70”. Per aiutare le famiglie in difficoltà Caritas ha destinato negli ultimi 6 anni oltre 42 milioni di euro tra “fondi 8 x mille e cofinanziamenti della diocesi – ha proseguito Trincia – assistenza e aiuti per il pagamento delle bollette, dell’affitto e delle rate condominiali. Sottolineo che noi siamo una parte della risposta, ma non la risposta”.

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