In occasione della Giornata mondiale dei poveri, domenica prossima, 17 novembre, padre Salvatore Farì CM, direttore dell’Ufficio comunicazione della Congregazione della missione, pubblica “Mani per la preghiera. La preghiera del povero sale fino a Dio”, seconda tappa del “percorso” vincenziano di avvicinamento al Giubileo ordinario del 2025 e al Giubileo per i 400 anni della Congregazione della missione.
Padre Farì accompagna anche questa sua seconda riflessione teologica con un’icona, il dipinto su tela “Uomo in preghiera” dell’artista bosniaco, fuggito dall’assedio di Sarajevo, durante la guerra nei Balcani degli anni ’90, Safet Zec. L’artista raffigura un uomo che proprio nella preghiera, trova la luce e la speranza nell’oscurità.
Papa Francesco, in occasione dell’ottava edizione della Giornata mondiale dei poveri ha scritto il messaggio dal titolo “La preghiera del povero sale fino a Dio”: padre Farì ne mette in evidenza un passaggio relativo alla preghiera e “mette in luce il profondo rapporto che lega la Caritas Christi che ci spinge, l’attenzione alle necessità concrete del prossimo e la preghiera, collocandola in una sorta di ‘andata e ritorno’”, si legge in un comunicato. “La relazione con l’uomo ci guida verso la relazione con Dio, e quella con Dio ci guida di nuovo al prossimo”, scrive il religioso auspicando che “il dono di una preghiera sempre più intensa, come quella di San Vincenzo che mai trascurava nonostante le ‘tante cose da fare'”, possa “rafforzare il nostro rapporto personale con Dio Padre, allargare il nostro cuore alle necessità di chi ci sta accanto e sentire la bellezza di essere ‘fratelli nel Figlio’ per costruire fraternità e amicizia sociale”.