“Lo Spirito Santo non opera sempre l’unità in maniera repentina, con interventi miracolosi e risolutivi, come a Pentecoste. Lo fa anche – e nella maggioranza dei casi – con un lavorio discreto, rispettoso dei tempi e delle divergenze umane, passando attraverso persone e istituzioni, preghiera e confronto”. Lo ha spiegato il Papa nell’udienza di oggi, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata allo Spirito Santo e la Chiesa a partire dagli Atti degli Apostoli. “In maniera, diremmo oggi, sinodale”, ha precisato Francesco citando il Concilio di Gerusalemme, in cui “il problema è far sì che l’unità raggiunta non comprometta l’unità della Chiesa”. “Sant’Agostino spiega l’unità operata dallo Spirito Santo con una immagine, divenuta classica”, la citazione del Papa: “Ciò che è l’anima per il corpo umano, lo Spirito Santo lo è per il corpo di Cristo che è la Chiesa”. “Lo Spirito Santo non opera l’unità della Chiesa dall’esterno; non si limita a comandare di essere uniti”, ha commentato Francesco: “È lui stesso il vincolo di unità. È lui che fa l’unità della Chiesa”.