Insieme alla Chiesa cattolica inglese si sono mobilitate, per opporsi alla legalizzazione nel Regno Unito, del suicidio assistito anche le più importanti charities cristiane, dalla “Society for the protection of the unborn children” alla “Care not Killing”, a “Right to Life UK”. Esiste tuttavia, nel Paese, un forte movimento a favore di un cambiamento della legge. Secondo gli ultimi sondaggi condotti da “Yougov”, alla fine di luglio, il 69% dei britannici era a favore della legalizzazione del suicidio assistito per malati terminali, l’11% contrari e il 20% non sicuri della scelta. Il 44% erano a favore del suicidio assistito anche per coloro che sono affetti da malattie incurabili, ma non terminali, il 25% contrari e il 31% non sicuri.
Contrari sono, invece, gli esperti di cure palliative e i medici specializzati in questo settore. “Una legge di questo tipo non è soltanto fondamentalmente sbagliata ma anche profondamente pericolosa”, ha dichiarato la dottoressa Amy Profitt, ex presidentessa dell’”Associazione per la medicina palliativa di Gran Bretagna e Irlanda”.
Sul sito della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles sono anche disponibili poster che i fedeli possono stampare e appendere nelle loro parrocchie con codici QR per inviare un messaggio ai propri parlamentari e chiedere loro di opporsi alla nuova legislazione, oltre ad altre risorse che spiegano perché la Chiesa cattolica è contraria ad eutanasia e suicidio assistito.