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Parlamento Ue: premier Orban a Strasburgo. “Abbiamo costruito una recinzione e fermato la migrazione”. Propone hotspot fuori dall’Europa

(Photo European parliament)

Una conferenza stampa fiume, durata quasi due ore, nella quale il primo ministro ungherese non si è sottratto ad alcuna domanda dei giornalisti. Viktor Orban, presente a Strasburgo in qualità di presidente di turno del Consiglio Ue, ha anticipato in sala stampa la maggior parte dei temi sui quali riferirà domani in emiciclo davanti agli eurodeputati. Ucraina, migrazioni, Trump, economia fra i temi affrontati dal leader più longevo tra quelli dell’Unione europea. “La situazione dell’Europa è grave”, ha esordito, parlando dei conflitti in corso (Ucraina, Medio Oriente, Africa…), delle pressioni migratorie che “minacciano la nostra sicurezza”, della perdita di competitività dell’economia Ue (e citando, in questo caso, la relazione Draghi). “Domani porterò in aula le proposte della presidenza ungherese: l’Unione europea deve cambiare e noi vogliamo essere catalizzatori di questo cambiamento”. Orban si è professato “europeista”, spiegando però di avere una visione diversa dal “mainstream della bolla di Bruxelles”, dove, a suo dire, comandano “le sinistre, i liberali e il centrodestra” dei popolari. Tra i punti del suo programma per “cambiare” l’Europa ha citato la migliore competitività del sistema economico e industriale, il rafforzamento del mercato unico, l’“unione dei capitali”, un’agricoltura “a misura degli agricoltori”, risposte – senza precisare quali – rispetto alla “crisi demografica”. La “protezione delle frontiere” è stato forse il tema che è tornato più volte nell’esposizione di Orban, sollecitato su questo tema anche dalle domande dei giornalisti. “Noi abbiamo costruito una recinzione e abbiamo fermato la migrazione. Ora la parola d’ordine per fermare i migranti è hotspot esterni” all’Ue. Per Orban la domanda di ingresso, contrariamente a quanto prevede il diritto internazionale, “va fatta stando fuori dall’Ue”.

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