“Non riesco ancora a capacitarmi, tutto questo è così inaspettato, così imprevisto”. Queste le prime dichiarazioni, rese a radio Maria dell’Argentina e riportate dall’agenzia Aica, dell’arcivescovo di Santiago del Estero e primate dell’Argentina, monsignor Vicente Bokalic, dopo aver appreso la notizia che sarà creato cardinale da Papa Francesco nel concistoro dell’8 dicembre. La “sorpresa”, a causa del fuso orario, è arrivata con il risveglio. L’arcivescovo si è detto “sorpreso”, ma incoraggiato da tutti i saluti e le preghiere che gli sono stati inviati.

Mons. Bokalic ha commentato che “quando il Signore ci chiama a cose nuove”, molte volte “ci si sente molto limitati”, e ci si chiede: “Cosa posso dare”. È in quei momenti, ha commentato il presule, che si conferma la risposta che abbiamo dato alla chiamata di Dio al sacerdozio: “Eccomi per servire”, è stata la nostra risposta. Con lo stesso spirito, sono qui per fare la volontà di Dio”. E ha aggiunto: “Dio ha le sue vie e a volte sono insondabili e a volte è difficile per noi interpretarle, ma sappiamo che è qualcosa che viene dal Signore nella persona di Papa Francesco, di questo non ho dubbi e lo accetto, lo assumo e ho anche fiducia che se Dio ci chiederà di più, ci darà anche la grazia di poter rispondere”.  Ha anche ricordato che il pontefice parla di una “Chiesa sinodale, di porte aperte, una Chiesa delle periferie, e ci dà esempi di tutto questo, più che con le parole, con gesti, atteggiamenti, iniziative, che ci indicano la direzione”.

La Conferenza episcopale argentina (Cea), nel frattempo, ha accolto con “profonda gioia” la notizia: “La vicinanza al popolo e l’umiltà di monsignor Bokalic sono sempre state caratteristiche di spicco del suo ministero, e preghiamo che questa nuova missione che la Chiesa gli affida come collaboratore del Santo Padre nel governo della Chiesa universale sia fruttuosa”.