La 22ª Settimana europea delle regioni e delle città che si è aperta oggi a Bruxelles sarà l’occasione per “ripercorrere i numerosi risultati della politica di coesione durante l’attuale mandato della Commissione”, dice una nota dell’esecutivo, e valutare come “possa continuare a svolgere al meglio la sua missione di promuovere la coesione economica, sociale e territoriale in tutta l’Ue”. La politica di coesione è una strategia trasversale che ha come obiettivo la “convergenza dell’Europa”, raggiunta attraverso aiuti alle regioni meno sviluppate. I dati degli ultimi cinque anni mostrano che i fondi della politica di coesione sono serviti per dare supporto a 2,7 milioni di aziende, espandere le infrastrutture e le strumentazioni educative a beneficio di circa 18 milioni di bambini e giovani e contribuito alla istruzione e formazione di almeno 12,8 milioni di persone, hanno creato 260.000 posti di lavoro in nuove imprese, hanno tutelato 13,5 milioni di persone con misure di protezione dalle inondazioni; hanno migliorato le prestazioni energetiche di 380.000 famiglie e la connessione a banda larga per 3,1 milioni di famiglie. I fondi della politica di coesione sono poi intervenuti nella risposta alla pandemia di Covid-19 e per l’accoglienza dei rifugiati ucraini. Ora inizia il lavoro che porterà alla presentazione delle proposte di politica di coesione della Commissione per il periodo di programmazione 2028-2034, e “le discussioni sulla futura progettazione della politica sono essenziali per garantire che continui a soddisfare la sua missione di riduzione delle disparità economiche, sociali e territoriali in tutta l’Ue”.