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Papa Francesco: lettera ai cattolici del Medio Oriente, “sono con voi”. “Si parla tanto di piani e strategie, ma poco della situazione concreta di chi patisce la guerra”

“Gli uomini oggi non sanno trovare la pace e noi cristiani non dobbiamo stancarci di chiederla a Dio”. E’ la parte centrale della lettera ai cattolici del Medio Oriente, in cui il Papa spiega perché ha inviato tutti, nel giorno dell’anniversario dell’attacco terroristico ad Israele, a vivere una giornata di preghiera e digiuno. “Preghiera e digiuno sono le armi dell’amore che cambiano la storia, le armi che sconfiggono il nostro unico vero nemico”, ribadisce Francesco: “lo spirito del male che fomenta la guerra, perché è omicida fin da principio, «menzognero e padre della menzogna”. “Per favore, dedichiamo tempo alla preghiera e riscopriamo la potenza salvifica del digiuno!”, l’invito per la Giornata di oggi. Poi le parole indirizzate ai cattolici del Medio Oriente, “ma anche a tutti gli uomini e le donne di ogni confessione e religione che in Medio Oriente soffrono per la follia della guerra: vi sono vicino, sono con voi”. “Sono con voi, abitanti di Gaza, martoriati e allo stremo, che siete ogni giorno nei miei pensieri e nelle mie preghiere”, l’elenco del Papa: “Sono con voi, forzati a lasciare le vostre case, ad abbandonare la scuola e il lavoro, a vagare in cerca di una meta per scappare dalle bombe. Sono con voi, madri che versate lacrime guardando i vostri figli morti o feriti, come Maria vedendo Gesù; con voi, piccoli che abitate le grandi terre del Medio Oriente, dove le trame dei potenti vi tolgono il diritto di giocare. Sono con voi, che avete paura ad alzare lo sguardo in alto, perché dal cielo piove fuoco. Sono con voi, che non avete voce, perché si parla tanto di piani e strategie, ma poco della situazione concreta di chi patisce la guerra, che i potenti fanno fare agli altri; su di loro, però, incombe l’indagine inflessibile di Dio. Sono con voi, assetati di pace e di giustizia, che non vi arrendete alla logica del male e nel nome di Gesù amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano”. “Grazie a voi, figli della pace, perché consolate il cuore di Dio, ferito dal male dell’uomo”, la conclusione della lettera: “E grazie a quanti, in tutto il mondo, vi aiutano; a loro, che curano in voi Cristo affamato, ammalato, forestiero, abbandonato, povero e bisognoso, chiedo di continuare a farlo con generosità. E grazie, fratelli vescovi e sacerdoti, che portate la consolazione di Dio nelle solitudini umane. Vi prego di guardare al popolo santo che siete chiamati a servire e a lasciarvi toccare il cuore, lasciando, per amore dei vostri fedeli, ogni divisione e ambizione”.

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