Nuovi cardinali: mons. Vesco (Algeria), “inimmaginabile. È l’attenzione di Papa Francesco per le periferie e per un cambiamento nel rapporto della Chiesa con il mondo”

“È stata una sorpresa enorme. Ero in macchina, mi sono dovuto fermare. Non stavo seguendo le notizie e sono stato informato da un giornalista che mi ha chiamato per chiedermi un’intervista. Non sapevo nulla. Ebbene, è un grande riconoscimento”. Queste le primissime parole di mons. Jean-Paul Vesco, arcivescovo di Algeri. Raggiunto questa mattina telefonicamente dal Sir, l’arcivescovo racconta come ha ricevuto la notizia che nella lista dei 21 prelati che riceveranno la berretta cardinalizia l’8 dicembre a Roma, c’è anche il suo nome. “Sono contento per la nostra Chiesa in Algeria perché credo che questa scelta la rafforzerà”, dice l’arcivescovo. Poi si ferma e aggiunge: “Per quel che mi riguarda, il mio pensiero oggi va al mio predecessore come arcivescovo di Algeri, mons. Henri Tessier. Un uomo dalla personalità immensa e del quale ci siamo sempre chiesti perché non è stato elevato a cardinale. A lui vorrei dedicare questa nomina”. Riguardo alle ragioni che hanno spinto Papa Francesco a sceglierlo, l’arcivescovo risponde: “La mia nomina era inimmaginabile. Non so perché lo abbia fatto e non lo saprò mai. Ma ciò che vedo è l’attenzione di Papa Francesco per le periferie, per il dialogo e il dialogo con l’Islam. Questa nomina giustifica anche un impegno di tutto il mio episcopato a favore dell’accoglienza dei divorziati risposati, a favore della sinodalità, a favore di un maggiore spazio dato ai laici e alle donne nella Chiesa… Vedo quindi questi due volti: da una parte la periferia, l’Algeria e il dialogo con i musulmani. D’altra parte, un impegno per una visione all’interno della Chiesa universale. Il Papa ci sta conducendo verso un cambiamento nel rapporto della Chiesa con il mondo. Quindi ne sono felice”.

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