“Il premio Nobel a Gary Ruvkun e Victor Ambros premia il lavoro di due scienziati, entrambi operanti negli Stati uniti, che ha portato alla scoperta di Rna corti detti microRna (miRna) inizialmente nell’umile verme Caenorabditis elegans, ma poi studiati in varie specie viventi compreso l’uomo”. Così Fabrizio D’Adda di Fagagna, dell’Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Pavia (Cnr-Igm) e Ifom (Istituto Fondazione Oncologia Molecolare) Ets, commenta l’assegnazione del premio Nobel per la medicina 2024 agli scienziati Victor Ambros e Gary Ruvkun per la scoperta del microRna e del suo ruolo nella regolazione genica post-trascrizionale”.
“I miRna – spiega D’Adda di Fagagna – sono degli Rna che non codificano per delle proteine. Piuttosto modulano la loro espressione. In questa maniera, i miRna possono orchestrare l’espressione di diversi geni, fornendo cosi un ulteriore livello trasversale di controllo della funzione dei geni. I miRna sono noti ora per essere coinvolti in pressoché ogni aspetto della fisiologia della cellula e in moltissime patologie. Per questo motivo sono considerati sia un potenziale farmaco che un potenziale target di interventi terapeutici. In questo senso si collocano all’interno delle terapie dell’Rna”.