“La forza della ‘ndrangheta risiede nella capacità di coniugare il vecchio e il nuovo con una potenza criminale ed economica capace di affrontare le sfide e i cambiamenti imposti dalla modernità globale rimanendo uguale a se stessa, una organizzazione criminale che nel contempo ha mantenuto forti radici nel territorio d’origine che, secondo alcune importanti inchieste più o meno recenti, rimane ‘cuore pulsante’ o ‘roccaforte’ del suo potere”. È quanto si legge nella ricerca di Libera, “La Calabria, le Calabrie, storie di illegalità, percorsi di impegno”. L’organizzazione, prosegue la ricerca, manifesta “un’alta capacità rigenerativa delle proprie fila, producendo periodicamente una nuova generazione criminale in grado sicuramente di raccogliere il testimone per una più evoluta concezione dell’imprenditoria mafiosa. La capacità di adattamento delle cosche ai luoghi e ai tempi (e quindi ai contesti socio-economici) rende la ‘ndrangheta competitiva nei mercati esterni ai confini regionali, ove nei contesti illegali vanta ‘autorevolezza e affidabilità’, riuscendo peraltro ad espandersi in quelli legali grazie ad una fitta rete collusiva. Elementi vicini alle famiglie ‘ndranghetiste, se non direttamente legati ad esse, si ritiene possano essere in grado di inserirsi, con capitali occulti (come più volte emerso dalle indagini), in società finanziarie attive sul mercato nazionale ed internazionale per pianificare progetti che richiedono l’impiego di fondi consistenti. Tutto ciò è collegato al fatto che, nel Nord e anche nel Centro Italia, la ‘ndrangheta cerca di insinuarsi sempre più nel mondo dell’economia e della finanza. Solo nel Nord Italia si contano ben 43 locali di ‘ndrangheta”.
“ Contromafiecorruzione che quest’anno si è deciso di svolgere in Calabria – dichiara Giuseppe Borrello, coordinatore Libera Calabria – vuole essere un momento di confronto tra attori istituzionali e associativi che parli all’intero Paese per raccontare le cose positive che vengono realizzate, analizzando i tanti problemi che persistono e, più in generale, per rimettere al centro dell’azione politica e sociale il tema del contrasto alle mafie e alla corruzione. Sbaglia chi pensa che la Calabria sia una terra immobile, dominata solo dall’oppressiva presenza della ‘ndrangheta, dal fatalismo e dal familismo amorale. La storia passata e presente è piena di esempi concreti di donne e uomini che, anche a costo della loro vita, hanno lottato e continuano a lottare per renderla un posto migliore. Una tre giorni che deve essere una grande occasione per l’intero territorio il quale, accogliendo partecipanti da ogni parte d’Italia, è chiamato a mostrare la volontà di una comunità consapevole che non vuole annichilirsi nella rassegnazione e nell’immobilismo, dinamiche che hanno contrassegnato una parte del nostro recente passato rischiando di offuscare il presente. Una comunità con sguardo rivolto verso il futuro, volenterosa di percorre nuovi sentieri di impegno e resistenza cosciente”.