Grande apprezzamento e gioia dei cristiani di Gaza per la notizia della colletta in favore della parrocchia latina della Sacra Famiglia di proposta da papa Francesco e presentata oggi dal card. Konrad Krajewski, elemosiniere di Sua Santità, ai padri sinodali riuniti nell’Aula Paolo VI. Iniziativa che si affianca alla Giornata di preghiera, penitenze e digiuno, indetta dal Patriarcato latino di Gerusalemme e dallo stesso Pontefice. “Mi metterò con un cesto grande all’uscita per raccogliere la vostra generosità” ha detto il card. Krajewski rivolto ai padri sinodali raggiunti dalla chiara esortazione a essere generosi: “Chiedo di essere ben preparati”. “Ringraziamo di cuore per l’iniziativa papale – ha dichiarato al Sir il parroco, padre Gabriel Romanelli –. Un gesto forte e generoso verso i più bisognosi da Gaza”. Padre Romanelli ringrazia il Pontefice “per la sua continua vicinanza e preghiera. Ogni giorno ci chiama per esprimerci il suo sostegno, per impartire la sua benedizione e confortarci con la preghiera assidua. Gliene siamo grati”.
La Giornata di digiuno, penitenza e preghiera nella parrocchia cattolica della Sacra Famiglia è iniziata all’alba di oggi, alle 5.30, con l’esposizione del Santissimo Sacramento sull’altare. “Viviamo una giornata di adorazione continua – aggiunge il parroco – condotta nel silenzio, genuflessi davanti all’ostia consacrata. Fino alle 20.30 ci alterneremo nella preghiera”.
A tale scopo padre Romanelli ha invitato tutti i circa 500 sfollati che vivono negli ambienti parrocchiali “a donare trenta minuti o anche un’ora di adorazione” per invocare la pace: “Ognuno può andare in chiesa e pregare individualmente. Chi non può partecipare alla adorazione, può pregare nel luogo dove si trova. Importante è pregare insieme per la pace”. L’adorazione terminerà alle 20.30 di questa sera. Ieri sera la recita del Rosario in comunione con Papa Francesco a Santa Maria Maggiore. Mentre nella parrocchia si prega per la pace, non si placano le armi: Hamas ha lanciato razzi M90 verso l’area di Tel Aviv. Israele continua a bombardare l’area.