Torna a riunirsi a Strasburgo la prossima settimana (7-10 ottobre) il Parlamento europeo, accogliendo il primo ministro Viktor Orbán, chiamato a presentare le priorità della presidenza ungherese del Consiglio. In realtà la presidenza semestrale è oltre metà mandato, ma per varie ragioni organizzative e altri impegni il confronto tra eurodeputati e Orban era stato finora rimandato. Il governo ungherese aveva annunciato le seguenti priorità per la sua presidenza semestrale: un nuovo accordo europeo sulla competitività; promuovere la politica europea di difesa; una politica di allargamento coerente e meritocratica; contrastare l’immigrazione clandestina; definire il futuro della politica di coesione; una politica agricola dell’Ue orientata agli agricoltori; affrontare le sfide demografiche. Il Parlamento ricorda peraltro che durante la scorsa legislatura (2019-2024), l’emiciclo “ha ripetutamente denunciato i tentativi sistematici del governo ungherese di minare i valori dell’Ue e la minaccia che questo rappresenta per le istituzioni e i fondi comuni. I deputati hanno espresso anche serie preoccupazioni in merito alla capacità del governo Orbán di svolgere in modo credibile il suo ruolo di guida del Consiglio”.
Fra gli altri temi all’ordine del giorno della plenaria figurano: escalation del conflitto in Medio Oriente e in Libano; Schengen, dibattito sui controlli alle frontiere interne; rafforzare la sicurezza alle frontiere esterne con il sostegno di Frontex; industria automobilistica, come uscire dalla crisi.