Migrazioni in America Latina: card. Ramazzini (presidente Clamor) al Sir, “quelle cristiane siano comunità aperte, importante impegno di molti laici”

“Invito le comunità cristiane attraverso le quali passano i migranti a essere comunità aperte per dare loro rifugio, per dare loro sostegno, per dare loro cibo, per incoraggiarli, affinché la loro speranza nella Provvidenza di Dio abbia quella manifestazione di solidarietà”. Lo afferma il card. Álvaro Ramazzini Imeri, vescovo di Huehuetenango (Guatemala) e presidente della rete ecclesiale latinoamericana Clamor, che unisce le varie realtà ecclesiali che si occupano di migranti, rifugiati, vittime di tratta e di sfollamento. Interpellato dal Sir, a margine dell’assemblea della rete Clamor che si è svolta a Bogotá, il card. Ramazzini aggiunge: “Dio non solo cammina con il suo popolo, ma cammina nel suo popolo. Perché? Perché si identifica con gli uomini e le donne che camminano nella storia, soprattutto con i poveri, gli emarginati, i migranti, gli abbandonati”.
Per il porporato, “ciò che salva il volto della Chiesa è l’impegno di molti laici che si confrontano con molte persone aggressive, contro la questione migratoria. Di fronte a questa mentalità xenofoba, noi siamo i figli della Luce che annunciano la Buona Novella. Annunciamo al mondo la verità ultima sulla quale Dio ci giudicherà nel giudizio finale, come si legge nel capitolo 25 del Vangelo di Matteo”. Il presidente della rete Clamor è preoccupato per l’aumento del fenomeno migratorio, soprattutto in Centroamerica, dove ha assunto proporzioni senza precedenti: “I migranti spesso fuggono da situazioni di oppressione, abuso, insicurezza, discriminazione e mancanza di progetti di sviluppo. Per questo motivo, quando parliamo con i migranti, sentiamo storie di dolore, tristezza e difficoltà nei loro viaggi. Non si tratta solo di fame e sete, ma anche di malattie; soprattutto ora, con tutto questo dramma dell’attraversamento della giungla del Darién, tra Colombia e Panama, quante situazioni di persone con i piedi feriti o magari morse da serpenti!”.
Il porporato interviene anche sul recente incontro del Papa con i movimenti popolari: “In America Latina le élite hanno sempre gestito il potere dall’alto. È importante riconoscere i grandi cambiamenti che si stanno costruendo oggi in America Latina, attraverso il potere popolare, attraverso la forza del popolo, che lotta sempre dal basso. Queste forze del popolo stanno innescando profondi cambiamenti nella società”.
Commenta Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani e presente all’assemblea di Clamor: “Quella del card. Ramazzini è una voce che si è aggiunta, durante i lavori, a quelle di chi lavora nella frontiera dell’accoglienza dei migranti, come il segretario esecutivo di Clamor, Elvy Monzant, che, nell’udienza del 26 luglio 2024 nel Parlamento nazionale della Colombia, ha denunciato direttamente la corruzione di funzionari pubblici e polizia statale nella gestione dei migranti”.

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