Una preghiera in memoria delle “sorelle” e dei “fratelli” rom e sinti morti negli ultimi anni a Milano si terrà domani, su iniziativa della Comunità di Sant’Egidio, presso la Chiesa di San Bernardino alle monache. Tra le tante storie che si ascolteranno durante la preghiera alcune “colpiscono in maniera particolare” come quella di Saban, morta mentre cercava vestiti in un cassonetto; oppure quella di Costel, ucciso dal fuoco nel tentativo di scaldarsi. E ancora la piccola Elena, affogata nella roggia dietro Chiaravalle, ed Emil, bruciato nel giorno del suo tredicesimo compleanno nel rogo della baracchina. Durante la preghiera, i bambini depositeranno dei lumini all’altare mentre si ascolteranno i ricordi dei defunti, si leggerà un brano del Vangelo e il Padre Nostro sarà recitato in italiano e in lingua romanès. “Tante delle morti di questi anni sono ingiuste e conseguenza della povertà”, sottolinea la Comunità di Sant’Egidio di Milano aggiungendo che “spesso sono storie di bambini, alcuni conosciuti da Sant’Egidio nelle baraccopoli plurisgomberate e abitate da rom romeni, come quella di via Rubattino”. Come Florentina, fulminata a 5 anni per la scarica elettrica ricevuta da un palo della luce. O Maria, neonata morta di freddo a Legnano. Eppure da alcune di queste tragedie “sono nati grandi legami di affetto”. I parenti dei piccoli Sabina, Nelson, Arman e Monica, rom slavi morti nel rogo della roulotte nel 1995, saranno presenti alla preghiera: in quell’occasione iniziò “una storia di amicizia con la Comunità di Sant’Egidio che è cresciuta in questi 27 anni e ha accompagnato, proprio negli ultimi mesi, tante famiglie al passaggio dal campo di via Vaiano Valle 41 alla vita in casa”.