Un titolo provocatorio – “Il mondo rovesciato di Gesù” – quello scelto dai due autori, Giuseppe Giunti (per tutti “padre Beppe”) e Andrea Tomasetto (giornalista e videomaker), per il nuovo libro delle Edizioni Messaggero Padova che propone una lettura della realtà odierna a due voci: quella del francescano conventuale, espressione della “voce evangelico-cristiana”, e quella del laico, espressione della “melodia mondano-cronachistica”.
A ogni capitolo del volume, da oggi nelle librerie, si alternano le riflessioni dei due autori, in un controcanto continuo, che mette in luce la differenza radicale di visione, di orizzonte, di senso che c’è tra la proposta di Gesù e quella del mondo contemporaneo. Mentre il mondo degli uomini afferma il potere, il successo, la violenza, il pensiero dominante basato sul consumismo, sul peso economico, sull’utile, il mondo di Dio propone una visione rovesciata, con relazioni tra le persone fatte di servizio, gratuità, accoglienza, solidarietà, non di giudizio.
Riflessioni nate dal cammino dei Sabati del Silenzio, i ritiri mensili francescani che si volgono da anni a Susa (To), e messe nero su bianco dai due autori. Due voci diverse che dialogano tra loro, per affermare che è finito il tempo dell’appartenenza scontata e automatica alla Chiesa, è il tempo della scelta consapevole di essere minoranza alternativa, creativa, consapevole.
Così Beppe Giunti nell’introduzione a due voci: “Questo libro è uno strumento per vedere, almeno per intuire e cogliere bene, la logica con la quale Dio agisce paragonandola con quella del mondo. Mondo inteso nel senso che Gesù gli attribuisce nel suo insegnamento: l’insieme delle relazioni malate, del tossico sistema di valori che il male ha infiltrato nell’umanità. E balza agli occhi che anche Lui descrive un mondo, ma un mondo rovesciato, davvero alternativo. […] Stiamo però attenti a non rendere Gesù semplicemente un diverso, un contestatore facilone che dice sempre il contrario di quello che affermano gli altri. Il suo rovesciare la logica mondana in realtà ci porta nel profondo della nostra persona, del nostro destino, della nostra natura. Questa parola, invece, ci prende per mano e ci fa scendere in noi stessi a trovare il Dna che il Creatore ha posto nelle nostre cellule vitali e che contiene la nostra somiglianza con Lui; meditandolo bene ritroviamo in noi le caratteristiche che ci fanno davvero figli, figli di Dio”.
Così, invece, Andrea Tomasetto, nel presentare il suo “controcanto” rispetto a fra Beppe: “Il nostro fine non è evidenziare la bruttezza del mondo moderno, o stigmatizzare gli errori della società contemporanea, ma quello di far vedere come il messaggio di Gesù, a volte apparentemente irragionevole, si regga su una logica alternativa a quella del mondo, rovesciata rispetto a tanti ‘valori’ umani. […] In questi capitoli però non vogliamo dare un giudizio morale, bensì osservare la realtà e raccontare alcuni suoi aspetti problematici (ma anche positivi)”.