“Dopo circa un anno di presidenza di Daniel Noboa, le prove indicano che la situazione dei diritti umani è peggiorata sotto l’attuale Governo”. Lo dichiara Amnesty International, in un documento che illustra le sue preoccupazioni in vista dell’esame dell’Ecuador da parte del Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite.
Di fronte all’aumento della violenza, il presidente ha optato per un approccio pesante alle politiche di sicurezza, definendo le organizzazioni di narcotrafficanti come “terroristi”, dichiarando l’esistenza di un “conflitto armato interno” ed estendendo costantemente lo stato di emergenza nell’ambito del cosiddetto Plan Fénix. Amnesty International è “preoccupata per le notizie di violazioni dei diritti umani commesse in questo contesto, tra cui migliaia di detenzioni effettuate con poche prove di un giusto processo, torture e altri maltrattamenti all’interno delle carceri, esecuzioni extragiudiziali e sparizioni forzate, presumibilmente perpetrate dalle forze armate durante le operazioni di sicurezza. Queste attività sono state condotte nell’opacità e i difensori dei diritti umani che hanno denunciato gli abusi sono stati stigmatizzati dalle autorità di alto livello, compreso il presidente”.
“Le misure eccezionali che limitano i diritti umani sono passate da essere temporanee a diventare la norma in Ecuador e le ripercussioni negative sono evidenti. La popolazione dell’Ecuador merita di vivere in sicurezza senza dover rinunciare ai propri diritti”, ha dichiarato Ana Piquer, direttrice per le Americhe di Amnesty International. “La comunità internazionale ha un ruolo fondamentale da svolgere nel richiamare le autorità ecuadoriane alla trasparenza e alla responsabilità ed è giunto il momento di farlo”.