Nelle strutture socio-sanitarie associate all’Aris “si pone una grande attenzione proprio all’istaurazione di un ottimo rapporto relazionale tra paziente e personale sanitario”. Lo ha detto questa mattina a Roma padre Virginio Bebber, presidente nazionale Aris, nel suo indirizzo di saluto al convegno sulla responsabilità sanitaria organizzato a Roma da Aris nazionale, Aris Lazio e Provincia Romana dei Camilliani. “Una sensibilità socio-curativa”, ha aggiunto, messa in pratica “per far sì che il malato si senta non solo curato, ma possa contare su qualcuno che si prende cura di lui. Come diceva san Camillo ai sui discepoli ‘il malato è il nostro padrone’”. Michele Bellomo, presidente Aris Lazio, si è soffermato sulle difficoltà che deve affrontare quotidianamente chi gestisce una struttura sanitaria “in questi tempi difficili in cui – ha specificato – oltre a circondarsi di personale sanitario deve aggiungere avvocati e assicuratori” e, naturalmente, cercare di coprire i costi di queste altre figure professionali, “pur restando nei limiti gestionali”. “Ciononostante – ha concluso – nelle nostre strutture sanitarie, tutte di matrice religiosa, resta fondamentale il benessere del paziente così come la tutela dei nostri collaboratori. Facciamo tanti sacrifici, ma andiamo avanti. Facciamo anche tanta fatica a farci riconoscere i nostri sforzi. E pensare che nelle nostre strutture convenzionate e non profit, allo Stato le nostre prestazioni per paziente costano circa il 40% di meno che nelle strutture pubbliche”.