“La situazione è a dir poco catastrofica. Un milione di sfollati ha lasciato tutto indietro per scappare ora si trovano ad aver bisogno di tutto: acqua, materassi, cibo, supporto emotivo. Continuiamo a lavorare senza sosta a Beirut, sulle colline intorno alla capitale, nella Valle della Bekaa e al Sud del Paese”. Così Francesca Lazzari, rappresentante della Fondazione Avsi (www.avsi.org) in Libano descrive la situazione nel Paese dei Cedri in pieno scontro tra Israele e Hezbollah. Il sud del Libano, la Valle della Bekaa e i sobborghi meridionali di Beirut sono le zone maggiormente colpite. “Grazie all’aiuto di tanti benefattori – spiega Lazzari – fino ad oggi abbiamo aiutato 6.000 persone. Cinquanta membri dello staff e decine di volontari stanno fornendo acqua, cibo, materassi, supporto psicosociale per i bambini”. “Gli sfollati provenienti dal sud si sono riversati nella capitale e migliaia di famiglie hanno bisogno di assistenza immediata – aggiunge la rappresentante Avsi -. La situazione sanitaria è al collasso e gli ospedali faticano a far fronte all’emergenza. In particolare, i bambini hanno bisogno di un urgente supporto psicosociale perché vivono uno stress emotivo ancora maggiore rispetto agli adulti”. Avsi è impegnata a sostenere anche le persone che non sono riuscite a muoversi che vivono ancora nelle zone colpite fornendo loro l’assistenza primaria. Ma i bisogni aumentano” conclude Lazzari invitando “a donare per far sì che possiamo assistere la popolazione del Libano con colpita da questo conflitto”.