Il ruolo dell’agricoltura nel contrasto allo spreco: la parola è stata data anche a istituzioni e associazioni di categoria, durante il convegno annuale “The Reunion” di Fondazione Banco Alimentare, oggi a Roma, occasione per presentare un’indagine sulle eccedenze donate. “Questa ricerca rappresenta una preziosa occasione per consolidare il lavoro già avviato e favorire un confronto costruttivo, mirato a rafforzare una strategia condivisa contro gli sprechi alimentari. I risultati evidenziano un ruolo importante delle aziende agricole nella lotta a questo fenomeno. Ringrazio gli enti del Terzo settore, le imprese e il mondo della ricerca, il cui impegno e le cui iniziative sono essenziali per creare sinergie efficaci e innovative”, ha dichiarato al termine dei lavori il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
“Il settore primario può fare molto anche sul fronte della prevenzione degli sprechi attraverso iniziative di sensibilizzazione con i cittadini e l’uso efficace di tecnologia e innovazione. In una ottica di economia circolare, quanto non può essere donato per il consumo umano può trovare positiva destinazione anche nella mangimistica o nella valorizzazione energetica. Insomma, il settore primario è il primo anello di una catena che produce valore e nuove opportunità”, ha commentato Maria Chiara Gadda, vicepresidente della Commissione Agricoltura e prima firmataria della legge 166/16 “antispreco”.
“Premesso che lo spirito di solidarietà è da sempre uno dei tratti distintivi del mondo contadino, l’esperienza della raccolta delle eccedenze evidenzia come l’agricoltura stia acquisendo un peso sempre maggiore nelle esperienze di sostegno delle persone in difficoltà che può e deve essere sostenuto da misure e norme adeguate – ha sottolineato il presidente della Coldirett, Ettore Prandini –. Basti pensare a quanto accade nei mercati di Campagna Amica, dove a fine giornata i produttori donano le eccedenze alle associazioni di assistenza. Con l’esperienza della Spesa sospesa abbiamo inoltre raccolto oltre 10 milioni di chili di prodotti di eccellenza da destinare alle famiglie bisognose. Ma grazie alle opportunità offerte dalla legge di orientamento l’agricoltura italiana sta diventando protagonista di un nuovo modello di welfare, capace di garantire servizi ed esperienze di assistenza in aree che spesso ne sono prive, con un ruolo sempre più importante all’interno delle comunità”.
“La ricerca e l’innovazione rappresentano la chiave di volta per individuare soluzioni che riducano le perdite in campo e lo spreco alimentare. L’agricoltura 4.0 e le nuove tecniche genomiche, ad esempio, contrastano le problematiche fitosanitarie, rendendo più resilienti le colture. Le ultime tecnologie, poi, ottimizzano il packaging e la trasformazione, aumentando il ciclo di vita dei prodotti. Mai come oggi serve un’inversione di tendenza, attraverso il coinvolgimento di tutti – istituzioni, associazioni, imprese e cittadini – per porre rimedio a questa piaga sociale che ha un costo economico e ambientale”, ha affermato Annamaria Barrile, direttore generale di Confagricoltura.