Rapporto abusi: “preoccupante mancanza di strutture di segnalazione” dei casi

“Mentre alcune istituzioni e autorità ecclesiastiche dimostrano un chiaro impegno in materia di tutela, altre sono solo all’inizio dell’assunzione dell’esercizio della responsabilità istituzionale da parte della Chiesa nei confronti del fenomeno degli abusi”. E’ il panorama delineato dal Rapporto annuale sulle politiche e le procedure della Chiesa per la tutela, elaborato dalla Pontificia Commissione per la tutela dei minori. Che in alcuni casi ha riscontrato “una preoccupante mancanza di strutture di segnalazione e di servizi di accompagnamento delle vittime/sopravvissuti, come richiesto dal Motu Proprio Vos estis lux mundi”. “Lo sviluppo in materia di tutela all’interno della vita religiosa è di particolare priorità”, sottolinea la Commissione a proposito dei molti casi in cui si è verificato “un solido e professionale regime in materia di tutela in vigore”. Le conferenze episcopali analizzate nel dettaglio in questo primo Rapporto sono quelle di : Messico, Papua Nuova Guinea e Isole Salomone, Belgio, Camerun. Le restanti conferenze che hanno effettuato la visita “ad limina” – Ruanda, Costa d’Avorio, Sri Lanka, Colombia, Tanzania, Repubblica Democratica del Congo (Kinshasa), Zimbabwe, Zambia, Ghana, Repubblica del Congo (Brazzaville), Sudafrica, Botswana, Eswatini (Conferenza Episcopale regionale dell’Africa del Sud), Togo, Burundi – Missionarie della Consolata (femminile), Congregazione dello Spirito Santo (maschile)sono presentate in formato abbreviato. Due gli istituti religiosi analizzati: Missionarie della Consolata (femminile), Congregazione dello Spirito Santo (maschile).

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