“In molte parti del mondo la responsabilità, la cura e la preoccupazione per le vittime cominciano a fare luce sull’oscurità”. Lo ha detto il card. Sean Patrick O’ Malley, persidented ella Pontifica Commissione per la tutela dei minori, presentando in sala stampa vaticana il Rapporto annuale sulle poliche e le procedure della Chiesa per la tutela, elaborato dalla citata Commissione. Oggi, per il cardinale, “esistono solidi sistemi di denuncia che ci permettono di ascoltare e rispondere alle vittime, con un approccio informato sui traumi”: “È un periodo in cui i protocolli di gestione del rischio e la supervisione informata promuovono ambienti sicuri. È un periodo in cui la Chiesa fornisce servizi professionali di accompagnamento delle vittime, come impegno per il viaggio verso la guarigione. È un periodo in cui tutti coloro che svolgono un ministero e lavorano nella Chiesa ricevono la formazione e l’addestramento necessari per promuovere una cultura della tutela. È un periodo in cui la Chiesa abbraccia pienamente il suo ministero di salvaguardia”. “Il Rapporto annuale accompagna questa transizione in corso, riconoscendo che c’è ancora molto da fare”, ha spiegato O’ Malley, che ha fatto notare come nei suoi primi dieci anni di attività la Commissione “è diventata formalmente un’istituzione permanente della Chiesa, con il compito di accompagnare e assistere il ministero di tutela svolto dalle Chiese locali”. Tre i pilastri di azione: “la revisione delle politiche e la promozione della voce delle vittime; il rafforzamento delle risorse umane; la rappresentazione trasparente e misurabile dei nostri sforzi, attraverso il Rapporto annuale, per documentare i progressi, le carenze e le raccomandazioni”.