Israele-Santa Sede: Nostra Aetate. Sideman (amb. Israele presso Santa Sede), “avanzare lungo il rinnovato percorso del dialogo ebraico-cattolico”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Nostra Aetate ha segnato una svolta storica, trasformando quasi 2000 anni di dialogo cristiano-ebraico, che era stato radicato nel disprezzo, in una relazione basata sull’accettazione e sul rispetto reciproci. Lo spirito di riconciliazione promosso dal documento conciliare è stato essenziale anche per la svolta diplomatica tra Israele e la Santa Sede, culminata nella firma di un Accordo Fondamentale nel dicembre 1993 e nell’istituzione di piene relazioni diplomatiche un anno dopo”. È quanto scrive l’ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, Yaron Sideman, in una nota diffusa ieri dedicata ai 59 anni della Dichiarazione sulle Relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane “Nostra Aetate” (28 ottobre 1965). L’ambasciatore ricorda che oggi “assistiamo a un’ondata preoccupante di antisemitismo in tutto il mondo, mentre lo Stato di Israele viene attaccato quotidianamente da regimi impegnati nella sua distruzione. Rompere questo ciclo di violenza e odio – ribadisce Sideman – è essenziale per noi per poter vivere in una società che sostiene i valori del rispetto per l’altro, della dignità umana e della vita. È importante non solo per il popolo ebraico, ma per l’umanità nel suo insieme”. Occorre dunque realizzare la visione di Nostra Aetate: “In questo contesto – scrive Sideman – è essenziale per noi continuare ad avanzare lungo il rinnovato percorso del dialogo ebraico-cattolico che Nostra Aetate ha stabilito, applicando al contempo i suoi principi di rispetto, impegno e comunicazione aperta ad altri contesti di conflitto e lotta umana, sia in Medio Oriente che oltre. Questo approccio – conclude – è sempre stato, e rimane, una pietra angolare della visione di Israele per la pace e la comprensione”.

 

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