Diocesi: Lamezia Terme, consegnati in Vaticano i documenti per la causa di beatificazione e canonizzazione di mons. Moietta

Procede la causa di beatificazione e canonizzazione di mons. Vittorio Moietta, vescovo di Nicastro – oggi Lamezia Terme – dal 1961 al 1963, anno in cui morì a causa di un male incurabile. Sino stati, infatti, consegnati al Dicastero per la Causa dei santi i plichi contenenti la documentazione raccolta in questi mesi e sigillati durante la Sessione di chiusura dell’inchiesta diocesana lo scorso 21 settembre. A consegnare i fascicoli don Marco Mastroianni, postulatore della fase diocesana ed incaricato anche per quella romana. Il Dicastero, tramite un suo relatore, guiderà il postulatore nella preparazione della Positio, cioè del volume che sintetizza le prove raccolte in diocesi e che deve illustrare la vita, la relativa fama del Servo di Dio, ma in modo particolare l’esercizio in grado “eroico” delle virtù cristiane. Successivamente sarà studiata da un gruppo di Consultori teologi del Dicastero e se questi voti saranno favorevoli la Positio sarà sottoposta a un ulteriore giudizio dei vescovi e cardinali membri del Dicastero che dopo aver dato il parere positivo il Papa potrà autorizzare la promulgazione del decreto sull’eroicità delle virtù del Servo di Dio, che così diviene venerabile. Ogni santo – ha detto il vescovo di Lamezia Terme, mons. Serafino Parisi chiudendo la fase diocesana – si “caratterizza per una sua modalità personale di vivere, di interpretare, di proporre la pagina del Vangelo. Però, soprattutto questa forma di santità di una persona vicina agli ultimi che vediamo nella figura di mons. Moietta è quello che dovrebbe ispirare la nostra azione pastorale e, perché no?, anche l’azione politica, l’azione sociale, perché noi cristiani crediamo in un logos che diventa sarx, una Parola che si fa carne. Noi non siamo fuori dal contesto sociale, noi siamo dentro questo contesto sociale e facciamo una proposta che è quella del Crocifisso risorto cioè del Vangelo che è capace di ridare la gioia a coloro che magari o non l’hanno mai avuta o l’hanno assaporata e poi l’hanno perduta”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Diocesi