Saranno 8 i lungometraggi in concorso alla XXVIII edizione del Tertio Millennio Film Fest, dall’11 al 16 novembre al Cinema delle Provincie di Roma (viale delle Provincie, 41): “Uomo dove sei?” è il tema attorno a cui ruotano le opere selezionate e gli eventi speciali previsti.
Al XXVIII Tertio Millennio Film Fest una retrospettiva completa su Cristian Mungiu, cantore del “nuovo cinema romeno” e autore tra i più affermati, apprezzati e brillanti della generazione “postdicembrista”. La retrospettiva si inserisce in questa edizione del festival perché il pubblico e il privato, l’intimo e l’universale, lo scontro e il dialogo, la politica e la vita, la libertà e la repressione, l’individuo e la comunità, la fuga e la “restanza”, il reale e l’allegorico si fondono nel cinema del regista romeno in chiave sempre attualizzante e sempre dialettica, alla ricerca inesausta di una breccia, di un varco d’analisi, di una sopraelevazione spirituale che dia senso all’esistenza, che cementi uno spirito comunitario, che perdoni e liberi da malefatte e insensatezze della Storia. Oltre alla retrospettiva completa, il regista terrà anche una masterclass aperta al pubblico.
Il festival propone una selezione di film che interrogano la nostra condizione umana e raccontano dinamiche relative al tema proposto.
Gianluca Arnone, co-direttore artistico del festival spiega: “Uomo dove sei? È il titolo della XXVIII edizione del Tertio Millennio: un richiamo al versetto della Genesi 3, 9, ‘Adamo dove sei?’, che contiene un’indicazione importante a livello visivo, perché instaura una relazione scopica significativa tra chi guarda – Dio – e chi è guardato – l’uomo – e non si fa trovare. Un’immagine che ci ha molto suggestionato, che parla al nostro tempo: oggi è il nostro sguardo che si vuole sostituire a quello di Dio con l’ausilio della tecnologia, in una sorta di delirio d’onnipotenza panottico che non ha nulla della cura di cui parla Genesi. Assistiamo semmai in maniera inquietante, a una sparizione dal nostro orizzonte dell’umano. La sostituzione dell’uomo ‘fatto a immagine e somiglianza di Dio’ con quella di un mero simulacro d’uomo, ora nelle fattezze dell’ologramma ora in quelle dell’avatar fino all’imitazione della sua attività intellettuale e spirituale con l’AI generativa. Tutto questo produce una serie di conseguenze drammatiche, molte delle quali non riusciamo neppure a misurarle.
Il cinema ci viene allora incontro come antidoto, il vecchio farmaco che cura le immagini con le immagini: i film che abbiamo selezionato ci consentono di guardare e insieme di vedere. Di prendere coscienza. Ritrovando ora nelle immagini, ora in assenza di esse, quell’uomo che si era smarrito”.
Sui film in concorso, Marina Sanna, co-direttrice artistica, aggiunge: “Cerchiamo, come sempre, di dare visibilità a opere anche inedite a cui auguriamo non solo lunga vita ma soprattutto una bella riuscita nelle sale”.
La giuria interreligiosa, presieduta dal regista Tommaso Santambrogio, decreterà il vincitore del Tertio Millennio Film Fest premiando, tra i lungometraggi in concorso, l’opera capace di rivelare il mistero di un sentire comune, una verità che abbraccia ogni differenza suggerendo, con l’evidenza dell’arte e nel rispetto di tutte le sensibilità e culture, l’universalità della condizione umana.