Lituania: elezioni, vincono i socialdemocratici. Verso un governo di coalizione

La Lituania svolta a sinistra: dalle urne per il rinnovo dei 141 seggi della Seimas esce vincitore il Partito socialdemocratico lituano (Psl) che dopo il voto del secondo turno che si è svolto ieri, domenica 27 ottobre, avrà 52 deputati. L’Unione patriottica-Democratici cristiani lituani (Ts-Lkd) della premier conservatrice uscente Ingrida Simonyte si ferma a quota 28. A seguire il movimento populista Alba sul Nemunas (An), che avrà 20 seggi, il movimento centrista dell’ex primo ministro Saulius Skvernelis “In nome della Lituania” (Inl) con 14, la Lega dei liberali a cui vanno 12 seggi, mentre 8 restano alla Lega di Verdi e contadini (Lvc). La svolta a sinistra era stata anticipata già nel primo turno (dove si vota in un collegio nazionale per 70 seggi, mentre nel secondo gli altri 71 vengono distribuiti tra le circoscrizioni). Secondo la premier uscente Simonyte, il voto del suo partito non è stato “né grande né terribile”, ma si pone in continuità con la “legge del pendolo”, per cui in Lituania “uno stesso partito non vince mai le elezioni due volte di fila”. A fare notizia oggi però le dimissioni presentate in mattinata del leader del partito Ts-Lkd Gabrielius Landsbergis, nonché ministro degli Esteri nel precedente governo: gli elettori hanno mandato un “segnale molto chiaro al partito e a me personalmente”. In mattinata il presidente Gitanas Nausėda ha già incontrato la socialdemocratica Vilija Blinkeviciute e Saulius Skvernelis dell’Unione patriottica, per capire quali alleanze saranno possibili per la formazione di un nuovo governo. L’ipotesi più accreditata è quella di una coalizione di socialdemocratici, Inl e Lega di Verdi e contadini.

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