“Dopo le elezioni parlamentari in Georgia, ho intenzione di inserire la Georgia nell’agenda del Consiglio informale di Budapest”. Lo ha dichiarato Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, alla luce dei risultati del voto di sabato in Georgia, dove avrebbe vinto il partito al governo “Sogno georgiano”, filorusso. Voto contestato dalle opposizioni e non riconosciuto dalla Presidente della repubblica, Salomé Zourabichvili. Dubbi sono stati espressi anche da Osce (osservatori internazionali) e da diverse cancellerie europee, oltre che dagli Stati Uniti. “Prendiamo atto della valutazione preliminare dell’Osce/Odihr e invitiamo la Commissione elettorale centrale e le altre autorità competenti ad adempiere al loro dovere di indagare e giudicare in modo rapido, trasparente e indipendente le irregolarità elettorali e le relative accuse”, ha affermato Michel. “Ribadiamo l’appello dell’Ue alla leadership georgiana affinché dimostri il suo fermo impegno nei confronti del percorso del Paese verso l’Unione europea”, visto che la Georgia è candidata all’adesione.
Analoghe preoccupazioni vengono espresse da Commissione europea e Alto rappresentante Josep Borrell sulle elezioni parlamentari in Georgia. “L’Ue ha seguito da vicino gli sviluppi che hanno portato alle elezioni parlamentari. Negli ultimi mesi, il popolo georgiano ha dimostrato il suo attaccamento ai valori democratici e al percorso Ue del suo Paese. Secondo i risultati e le conclusioni preliminari della Missione internazionale di osservazione elettorale guidata dall’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell’Osce, il giorno delle elezioni è stato generalmente ben organizzato dal punto di vista procedurale e amministrato in modo ordinato, ma caratterizzato da un ambiente teso, con frequenti compromessi nella segretezza del voto e diverse incongruenze procedurali, nonché segnalazioni di intimidazioni e pressioni sugli elettori”. “Inoltre, gli osservatori elettorali segnalano un campo di gioco non uniforme, una campagna divisiva in un’atmosfera polarizzata e notevoli preoccupazioni sull’impatto dei recenti emendamenti legislativi su questo processo elettorale. Invitiamo la Commissione elettorale centrale della Georgia e altre autorità competenti ad adempiere al loro dovere di indagare e giudicare in modo rapido, trasparente e indipendente le irregolarità elettorali e le relative accuse”.
Dubbi vengono espressi a Parigi e a Berlino, così pure dal ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani. “C’è un attacco da parte russa – ha detto Tajani in un’intervista – che non è soltanto militare. Ma sta anche nel tentativo di influenzare la situazione politica ed elettorale in Moldavia e in Georgia. Allo stesso tempo i russi continuano a fare attacchi cibernetici in molti Paesi”.
A complicare la situazione, l’annunciata visita per oggi a Tbilisi del premier ungherese Viktor Orban, che in questi mesi è anche presidente di turno del Consiglio Ue. Orban si è già congratulato per la vittoria elettorale di “Sogno georgiano”. L’atteggiamento di Orban tende ovviamente a dividere l’Ue rispetto al giudizio sulla democraticità di questo appuntamento elettorale sul quale si allunga un’ombra russa.