America latina: presidenziali in Uruguay saranno decise al ballottaggio tra Orsi e Delgado. Amministrative in Brasile e Cile, destra vince a San Paolo e a Santiago

Saranno, come previsto dai sondaggi, Yamandú Orsi (Frente Amplio, di centrosinistra) e Álvaro Delgado (Partito nazionale, centrodestra) a contendersi la presidenza dell’Uruguay, al ballottaggio del prossimo 24 novembre. Quando lo scrutinio è ormai quasi concluso (oltre il 90%), Orsi è accreditato del 43,7% dei voti, mentre Delgado è al 27%. Si tratterà, con ogni probabilità, di un ballottaggio equilibrato, se si considera che Andrés Ojeda, candidato del Partito Colorado, che ha conquistato il 17%, ha già annunciato il suo appoggio a Delgado. Gli elettori uruguaiani, attraverso de referendum, hanno, poi, bocciato due riforme: quella della della previdenza sociale e quella sulla sicurezza, con maggiori poteri alla Polizia.
Quella di ieri è stata un’importante giornata elettorale anche in altri Paesi sudamericani. I partiti di destra e di centrodestra hanno la meglio, nella maggioranza dei casi, ai ballottaggi delle elezioni comunali che si sono tenute in Brasile. I candidati di destra vicini all’ex presidente Jair Bolsonaro hanno ottenuto una clamorosa vittoria a San Paolo, con Ricardo Nunes, conquistando, nel contempo, anche Porto Alegre, Cuiabá e Aracajú
Nunes, sostenuto dall’ex presidente, ma con un profilo più moderato, ha ottenuto il 59,35% dei voti, contro il 40,65% del socialista Guilherme Boulos. Non sono mancate, tuttavia, importanti vittorie anche per il presidente Inacio Lula e i suoi alleati, sia centristi che di sinistra, a partire da Rio de Janeiro, dove il centrista Eduardo Paes aveva prevalso già al primo turno, il 6 ottobre. i candidati di sinistra hanno vinto ieri a Fortaleza e Belém.
In Cile, dove si votava per le regionali e le comunali, il candidato di Chile Vamos (destra tradizionale), Mario Desbordes, è il nuovo sindaco della capitale, Santiago, con il 50,6% dei voti, ottenuti contro la sindaca uscente, la comunista Irací Hassler, che ha ottenuto il 28,5%. Per quanto riguarda le regionali, in 11 casi si è andati al ballottaggio, mentre nelle cinque regioni che hanno eletto già ieri il presidente, hanno prevalso candidati vicini al presidente di sinistra Gabriel Boric in quattro casi su cinque.

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