“L’intelligenza artificiale tra fatto e norma”. Questo il titolo del convegno in programma lunedì 28 e martedì 29 ottobre all’Università Cattolica di Milano.
“Le ricadute dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale in ambito giuridico – viene sottolineato in un comunicato – sono molteplici. A entrare in gioco, oltre ad aspetti di carattere etico, sono anche e soprattutto questioni legate alla governance dell’immensa mole di dati che, se non correttamente gestita, rischia di avere effetti devastanti non solo nella sfera privata di ogni singola persona ma anche in quella pubblica”.
La due giorni di studio è l’atto conclusivo di un progetto di ricerca di Ateneo intitolato “Funzioni pubbliche, controllo privato. Profili interdisciplinari sulla governance senza governo della società algoritmica” e che, nel corso di tre anni, ha coinvolto numerose Facoltà e Dipartimenti dell’Università Cattolica, mettendo in campo specialisti provenienti dal mondo del diritto, della sanità, della sociologia, dell’informazione.
Il convegno, promosso in collaborazione con il laboratorio Humane Technology Lab (HTLAB), si aprirà il 28 ottobre, alle 10.30 nell’aula magna (largo Gemelli 1) con i saluti di mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo, di Stefano Solimano, preside della Facoltà di Giurisprudenza, e di Gabriele Della Morte, ordinario di Diritto internazionale e Principal Investigator del progetto. Seguiranno gli interventi dei keynote speakers Juan Carlos De Martin, ordinario di Ingegneria informatica al Politecnico di Torino, e Oreste Pollicino, ordinario di Diritto costituzionale all’Università Bocconi.
“In questo progetto di ricerca ci siamo interrogati sull’esercizio di funzioni di carattere pubblico da parte di attori privati, tra cui le piattaforme social e i detentori degli algoritmi che gestiscono i sistemi di intelligenza artificiale”, ha spiegato Della Morte, aggiungendo che “il convegno alimenterà un dialogo interdisciplinare tra regolatori e attori dell’innovazione e dell’IA su alcuni specifici settori, per esempio la disinformazione, con la possibilità di creare fake news su scala industriale, e la sanità, con l’utilizzo dell’automazione e della robotica nell’esercizio delle professioni sanitarie. Nel corso delle sessioni affronteremo anche altri temi: l’immortalità dei dati, cioè dei corpi elettronici che sopravvivono alle nostre vite, e la loro gestione; le armi autonome, che hanno avuto uno specifico rilievo anche durante l’intervento del Santo Padre al G7 in Puglia; e, infine, il riconoscimento facciale e biometrico”.
Nel corso del convegno sono previsti i focus: “intelligenza artificiale e disinformazione” e “intelligenza artificiale e tutela della salute”, analizzati nella prima giornata; “intelligenza facciale e armi autonome” e “intelligenza artificiale e riconoscimento facciale”, al centro della seconda giornata. Inoltre, chiuderà i lavori del 28 ottobre una sessione speciale dedicata a “intelligenza artificiale e creatività”, dove interverrà il violinista virtuoso e direttore della Fondazione Casa Stradivari di Cremona Fabrizio Von Arx. Il maestro in una lezione/concerto, che si terrà alle 18.30 sempre nell’aula magna dell’Ateneo, insieme con il suo Stradivari (“The Angel”, ex Madrilieno-1720) illustrerà “Quello che l’intelligenza artificiale non può fare”. Introdurrà Enrico Reggiani, ordinario di Letteratura inglese e direttore dello Studium musicale della Cattolica.