Nell’arco di meno di un anno, sono 94 le persone accolte nelle strutture di social housing della Caritas di Vicenza nell’ambito del progetto “C.A.S.A. – Cammini di Autonomia attraverso il Sostegno Abitativo”, promosso dall’Associazione Diakonia onlus (ente gestore dei servizi-segno di Caritas Vicentina) con il sostegno del Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo. Si tratta di 76 uomini e 18 donne, 82 adulti e 12 minori (sono infatti stati accolti anche 8 nuclei familiari). Per quel che riguarda la provenienza, 19 sono italiani, 49 dall’Africa, 15 dall’Asia, 3 dall’America Latina, 7 da paesi europei extra UE e uno da un paese UE. In tutto, tra persone singole e famiglie, i progetti di accoglienza attivati sono stati 77, resi possibili anche grazie all’aiuto di 18 volontari Caritas coinvolti nel progetto. “C.A.S.A. è un progetto a favore di persone che si sono trovate in una temporanea condizione di difficoltà abitativa e/o socioeconomica”, spiega Carla Cabitza, referente del servizio-segno ‘Social housing’ di Caritas Vicentina e operatrice dell’Associazione Diakonia onlus: i beneficiari, individuati attraverso i diversi servizi-segno di Caritas Diocesana Vicentina (per esempio segretariato sociale, servizio “Donna e famiglia”, servizio “Rom e Sinti” o servizio migranti) e sempre in stretta collaborazione e sinergia con i servizi pubblici dei Comuni e delle Ulss o con altri enti del terzo settore, sono stati ascoltati per una prima rilevazione dei bisogni e accompagnati in un percorso di autonomia in un’ottica di sviluppo umano integrale, partendo da un’accoglienza temporanea nelle tre strutture di social housing (Casa Beato Claudio Granzotto a Vicenza, Casa San Giorgio a Quinto Vicentino e Casa Madre della Misericordia a Scaldaferro di Pozzoleone), in attesa di poter trovare una migliore e autonoma soluzione abitativa”. “I risultati del progetto dimostrano quanto il tema della casa sia grande attualità”, commenta don Enrico Pajarin, direttore di Caritas Diocesana Vicentina: “basta veramente poco per rischiare di trovarsi senza un tetto: la perdita del lavoro, una separazione conflittuale, una malattia… C.A.S.A. ha voluto dare risposte concrete a chi si è trovato in queste condizioni, evitando che cadessero nella marginalità estrema. Queste 94 persone, grazie all’accoglienza, hanno avuto quella stabilità che ha permesso loro di progettare con una maggiore serenità il loro futuro nell’autonomia”. Al tema della casa si è affiancato anche il tema del lavoro. A favore di cinque ospiti che durante l’accoglienza si sono trovati in una situazione di precarietà lavorativa, attraverso il servizio-segno “Tirocini e lavoro” di Caritas Vicenza sono state attivate altrettante borse lavoro sotto la forma di tirocini lavorativi presso due aziende e tre cooperative, nei settori meccanico, delle pulizie e dell’assemblaggio. Due di essi hanno poi avuto un esito occupazionale stabile. E poi – spiegano – c’è l’aspetto educativo. In vista del recupero della propria autonomia abitativa, i beneficiari del progetto sono stati coinvolti in attività formative di gruppo sui temi dei contratti d’affitto e dei mutui e della gestione domestica economico-finanziaria, dell’igiene della casa e della prevenzione sanitaria e promozione della salute e della ricerca attiva del lavoro.