“Ciò che sta avvenendo, soprattutto con l’attuale dinamica di riarmo, costituisce una formidabile patente contraddizione e un colpo al cuore per il disegno che sta all’origine dell’Unione Europea, la quale nasce come comunità di nazioni e di popoli che doveva rendere impossibile il ritorno della guerra sul suolo europeo e tra Paesi europei”. Lo ha detto questa mattina, mons. Mariano Crociata, presidente della Commissione degli episcopati cattolici dell’Unione Europea (Comece), intervenendo alla Giornata di studio e riflessione dal titolo “Esiste una guerra giusta? I valori europei in tempi di aggressione” che si sta svolgendo oggi a Roma, presso la Pontificia Università Gregoriana. “Viene da chiedersi – ha quindi proseguito il vescovo – se questo non debba significare una sorta di cambiamento della natura originaria propria di una Unione Europea che finora ha visto compiersi un processo di integrazione di tipo soprattutto economico e regolativo” ma “non ancora – e ora più difficile che mai – di carattere politico”. “L’Unione Europea è nata come un progetto di pace”, ha sottolineato Crociata. “Lo sarà ancora dopo tutto ciò che sta accadendo? E che cosa vorrà o dovrà diventare?”. Molti sono gli interrogativi – ha osservato il presidente dei vescovi Ue – che si aprono di fronte alle violazioni che si compiono su tutti i fronti e “sono tali e tante che qualche osservatore fa notare come sia diventato in molti casi impossibile distinguere tra guerra e terrorismo”. “Quale pace può essere veramente tale, viene da chiedersi, quando sono in atto guerre come quelle in corso? E ancora: se la pace non è solamente assenza di guerra, quale pace può esserci sotto la minaccia di una nuova guerra? E quale pace quando diritti, libertà e verità vengono conculcati?”. E’ a questo punto che mons. Crociata ha ricordato le parole dell’Enciclica “Fratelli tutti”, laddove il Papa scrive che “non possiamo più pensare alla guerra come soluzione”. Da qui un appello: “Bisogna fare ricorso a tutti gli strumenti e attingere a tutte le risorse culturali e spirituali, politiche e diplomatiche per escogitare iniziative efficaci, adeguate alla gravità del momento”, ha detto Crociata. Aggiungendo: “come vescovi della Comece abbiamo voluto ribadire, a una Unione Europea che inizia una tappa nuova della sua storia, l’incoraggiamento a svolgere un ruolo attivo nel dare forma e offrire al continente e al mondo una visione rinnovata per la stabilità, la giustizia e la pace”.
La Giornata prevede quattro panel nei quali si discuteranno temi quali il diritto di difesa e lo Stato di diritto in tempo di guerra; la legittimità della guerra come rimedio a dittature e i crimini contro l’umanità; la protezione della dignità umana in tempo di guerra; i processi di pacificazione, ovvero come garantire una giustizia sostenibile dopo la guerra. Ad animare le discussioni professori e ambasciatori, membri del Parlamento Europeo, della Caritas Europea, della Croce Rossa Italiana, dell’Ordinariato Militare, e di altre istituzioni. Le conclusioni saranno affidate al Prof. Dr. João Vila-Chã, S.J. (Facoltà di Filosofia, Pontificia Università Gregoriana).